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Sciopero trasporti il 18 ottobre 2024: un altro venerdì di passione

Incroceranno le braccia anche i lavoratori della logistica e del trasporto merci per tutto il giorno

Il 18 ottobre 2024 è previsto uno sciopero nazionale dei trasporti che interesserà l’intera penisola, con possibili blocchi per 24 ore. L’agitazione coinvolgerà il settore dei trasporti pubblici, mettendo a rischio la regolare circolazione di autobus, metropolitane e treni in molte delle principali città italiane. A convocare lo sciopero son stati i principali sindacati in risposta alle crescenti richieste di migliori condizioni di lavoro e salariali per i lavoratori del comparto trasporti.

Roma, Milano, Torino, Napoli e molte altre città vedranno interruzioni nei servizi di trasporto pubblico. A Roma, lo sciopero interesserà la rete Atac, con il blocco di autobus, tram e metropolitane. Le fasce di garanzia per i servizi essenziali saranno rispettate nelle prime ore del mattino e a fine giornata, per cercare di limitare i disagi per i pendolari. A Milano, lo sciopero coinvolgerà ATM (Azienda Trasporti Milanesi), con possibili ritardi o cancellazioni su tutta la rete di autobus e metropolitane. Anche in questo caso, sono previste delle fasce di garanzia, solitamente tra le 6 e le 9 del mattino e tra le 18 e le 21 di sera.

Bus sciopero 2024
Foto Ansa/Fabio Frustaci

Motivazioni dello sciopero

L’agitazione del 18 ottobre è il risultato di una lunga serie di rivendicazioni sindacali. Tra le principali cause vi è la richiesta di migliori condizioni salariali e di lavoro per i dipendenti del settore trasporti. Molti lavoratori lamentano turni massacranti e salari che non tengono il passo con l’inflazione. Le organizzazioni sindacali chiedono inoltre maggiori investimenti nel settore, soprattutto in termini di sicurezza sui mezzi pubblici, e un aumento delle risorse per la manutenzione delle infrastrutture, spesso inadeguate.

Settori pubblici e privati

Oltre ai trasporti pubblici, lo sciopero coinvolgerà anche il settore privato, compreso quello della logistica e dei trasporti merci. Diverse aziende di trasporto su gomma e di logistica hanno annunciato l’adesione allo sciopero, causando possibili ritardi nelle consegne e problemi nella distribuzione delle merci su scala nazionale. Questo potrebbe avere un impatto significativo anche su altre attività economiche che dipendono dalla logistica, aggravando ulteriormente i disagi per i cittadini.

Sciopero, le fasce di garanzia

Nonostante la portata dello sciopero, per legge si devono garantire delle fasce orarie in cui il servizio di trasporto pubblico sarà attivo. Generalmente, queste coprono le ore di punta, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, permettendo ai lavoratori di raggiungere i propri posti di lavoro. Tuttavia, per il resto della giornata non mancheranno cancellazioni e ritardi su numerose linee di trasporto.

Treni astensione dal lavoro sciopero
Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Lo sciopero del 18 ottobre rappresenta una sfida significativa per milioni di cittadini che utilizzano quotidianamente i mezzi pubblici per spostarsi. È bene che gli utenti si informino in anticipo sugli orari dei mezzi, al fine di poter pianificare percorsi alternativi, laddove possibile. Molti potrebbero dover utilizzare mezzi privati o a fare affidamento su servizi di car-sharing e taxi. Con il rischio di un aumento del traffico urbano.

In risposta ai disagi previsti, le amministrazioni comunali delle città maggiormente colpite stanno valutando misure straordinarie per garantire la mobilità. Tra queste, potrebbero essere inclusi incentivi all’utilizzo della bicicletta o la promozione di modalità di lavoro da remoto per ridurre la necessità di spostamenti durante le ore di punta.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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