Paradiso in Vendita di Luca Barbareschi: “Una fiaba politica”
Alla 19esima Festa del Cinema di Roma le impressioni dei protagonisti raccolte da VelvetMAG
Alla 19esima Festa del Cinema di Roma Luca Barbareschi presenta Paradiso in Vendita. Nel cast Bruno Todeschini e Donatella Finocchiaro. VelvetMAG ha raccolto le voci dei protagonisti presenti alla Conferenza Stampa ufficiale.
Nel mare e nell’isola e nella vita da isolani si plasma il racconto di Luca Barbareschi. Paradiso in Vendita, presentato alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma è dedicato all’isola di Filicudi, patrimonio tra i più rupestri racchiuso nell’arcipelago delle Isole Eolie. Una storia poetica e divertente, dove l’amore riesce a vincere sull’arroganza. Presente alla Conferenza Stampa ufficiale all’Auditorium Parco della Musica, VelvetMAG ha raccolto le voci di alcuni dei protagonisti del film. Presenti il Produttore per Rai Cinema Paolo Del Brocco, l’autore delle musiche Caballà, gli interpreti Bruno Todeschini e Donatella Finocchiaro e il regista Luca Barbareschi.
Sinossi del film di Luca Barbareschi
Per superare una profonda crisi finanziaria, il governo italiano decide di vendere ai francesi Filicudi, una delle magnifiche isole delle Eolie, il cui nome antico è Phoenicusa. Il Governo francese spedisce sull’isola François (Bruno Todeschini). Dietro la promessa del suo governo di farlo diventare presto Ministro, il grande stratega cercherà di acquisire, nell’ombra, tutte le proprietà degli isolani a costo di manipolazioni, negoziazioni, compravendite e lottizzazioni. Ma la bellezza, si sa, non si compra. E gli isolani sono tutt’altro che indifesi. Inizialmente ignari del complotto alle loro spalle e del destino che li attende, non tardano ad allinearsi contro il nemico. Capitanati da Marianna Torre (Donatella Finocchiaro), sindaco tanto combattivo e determinato quanto sensuale e affascinante, la popolazione dell’isola svela la sua forza difensiva e fronteggia François per riprendersi le case, i negozi, la lingua, la bandiera, le barche.
Luca Barbareschi, con il meccanismo classico della commedia, porta in scena la battaglia tra cugini italiani e francesi, avanzando a colpi di risate e trovate geniali. La sfida fra capre e escargots, tra pomodori secchi e foie-gras, non rappresenta soltanto l’antica rivalità ma anche lo scontro dell’arroganza politica contro l’identità dei Paesi. “Una commedia romantica ma anche tradizionalmente politica“.
Luca Barbareschi
Da dove nasce questa storia?
Mi arrivò una sceneggiatura dai fratelli Cugia e corrispondeva con quello che leggevo sui giornali. L’epoca in cui tutti vendevano un pezzo di qualcosa qualcuno. In particolare, per esempio, c’era la Grecia che tentava di vendere un’isola alla Germania. Con il tempo ho pensato che questa prospettiva poteva essere affrontata in Italia. Nel nostro Paese circolava sempre un titolo nei giornali associato proprio all’Italia: “svenduta“. E così il titolo iniziale del film era proprio “Svenduti“. Altro elemento che ha preceduto la stesura del film è il fatto che io ho un isola che porto nel cuore da anni ed è Filicudi. Qui c’erano diversi elementi che mi hanno portato a riflettere, il primo che nel 1971 si era pensato di portare i mafiosi in un luogo di bellezza quale Filicudi, e quell’episodio ha rappresentato un bell’esempio di ribellione, una comunità piccola che si oppone al potere.
Per questo abbiamo pensato di ambientare il film a Filicudi, lasciando interagire la storia con l’attualità. Costruire una metafora interessante o quella che io amo definire una fiaba politica. Una fiaba perché è invenzione, ma allo stesso tempo racconta una cosa reale. Ho capito che la Hybris (l’arroganza) della finanza speculativa porta a pensare che la ricchezza sia più importante dell’identità e della storia di un paese. E la bellezza di questo film è che, oltre ai bravissimi attori presenti, i 167 filicudiani hanno preso parte al film con la loro storia.
Paolo Del Brocco
Qual è il motivo che vi ha spinto ad abbracciare il progetto?
È una bella storia, è originale, è un film gradevole ma anche un film che fa pensare. In questa pellicola vi è la difesa dell’identità che non è una cosa da poco. Il secondo motivo per il quale abbiamo supportato questo progetto è perché secondo noi può adattarsi al pubblico da sala, così come quello da piattaforma e tv.
Bruno Todeschini
Quale riflessione è scaturita dal prendere parte a questo film?
Quando Luca Barbareschi mi ha proposto il film ero indeciso sull’accettare o meno la parte perché non consideravo il mio italiano buono. Ma Luca mi ha detto “è tua la parte” ed io ho avuto fiducia in lui. Così ho passato delle settimane in Italia per prendere familiarità con la lingua e la mia permanenza mi ha fatto entrare nel cuore l’isola e gli abitanti dell’isola. Mi sono lasciato trasportare e ho subìto un cambiamento io stesso, non solo il personaggio ma anche Bruno.
Donatella Finocchiaro
Come è stato interpretare questo ruolo?
La mia sindaca si fa portavoce della ribellione all’invasore. Dalla prima battuta ho amato la sceneggiatura e ho amato il film. Ed ho pensato che da tempo in Italia non si faceva una commedia di questo tipo, che fa ridere, fa piangere, fa commuovere. Il mio personaggio è un personaggio bellissimo, una donna fiera, combattiva, la leonessa che fa la guerra. È stato un periodo bellissimo, due mesi in questa isola meravigliosa con queste persone davvero fantastiche.
Caballà
Come è stato l’incontro con questo film?
Io sono un siciliano ‘da lontano’, nasco cantautore e nei miei brani la musica pop e rock si mescola al dialetto siciliano, che in qualche modo rappresenta un forte legame con la terra. Penso che Luca Barbareschi abbia scelto le mie musiche per questo. Antonio Vasta, il giovane pianista che lavora con me, mi ha aiutato a creare la musica. Opera mia sono le canzoni e la ‘mediterraneità‘, poiché io penso di portarmi sempre dentro la Sicilia. E la coralità di questo film mi ha permesso di esprimere quello che porto nel cuore.