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Corea del nord: “giovani sono pronti alla guerra sacra contro Seoul”

L'attività militare di Pyongyang e l'alleanza di Kim Jon Un e Putin sotto il mirino dell'Occidente.

La situazione in Corea del Nord si sta surriscaldando velocemente. Dove l’alleanza sempre più stretta fra Kim e Putin, e la rivalità nel continente asiatico fra Cina e USA. Rendono oggi la faida fra Pyongyang e Seoul una bomba ad orologeria.

Kim Jon Un/ FOTO ANSA

Le rinnovate tensioni tra il governo della Corea nel Nord e la Corea del Sud di questi giorni hanno avuto ripercussioni immediate a Pyongyang. Dove nel giro di poche ore, oltre 1,4 milioni di giovani nordcoreani hanno chiesto di arruolarsi e di rientrare nell’esercito. Spinti dalla volontà di reagire alle “provocazioni” di Seul, accusata di aver lanciato droni con messaggi propagandistici su Pyongyang negli scorsi giorni. Il presidente Kim Jon Un dunque potrebbe essere oggi l’ago della bilancia di un quadro globale già caotico e drammatico.

Corea del Nord e i volontari pronti alla guerra contro Seoul

“Se scoppia una guerra, la Repubblica di Corea sarà cancellata dalla carta geografica” afferma in un articolo la Korean Central News Agency, (Kcna), l’agenzia ufficiale del regime nordcoreano. Che aggiunge “poiché vuole una guerra, siamo disposti a porre fine alla sua esistenza. I giovani dal sangue caldo sono determinati a partecipare alla guerra sacra per distruggere il nemico con le armi della rivoluzione”.  E difatti secondo fonti locali, nel giro di 24 ore dall’acuirsi della tensione con Seoul. Che per rispondere alle detonazioni delle strade, ha risposto aprendo il fuoco a soldati nordcoreani lungo il confine. Più di 1,4 milioni di funzionari delle leghe giovanili e di giovani studenti nordcoreani in tutto il Paese si sono offerti volontari per unirsi o arruolarsi nell’esercito.

Corea del Nord/ FOTO ANSA

La Corea del Nord da settimane ha parlato nei confronti dell’uso dei droni da parte di Seoul  di “una grave provocazione che viola la sua sovranità”. E sebbene la Corea del Sud abbia negato qualsiasi coinvolgimento. Pyongyang, facendo saltare in aria le linee di Gyeongui e Donghae, che collegano sul versante nord le due coree. Ha scelto di inviare un segnale molto forte. Che oggi non può non preoccupare la comunità internazionale. L’attività militare della Corea del Nord infatti sarebbe oggi sotto i riflettori degli USA, e quindi del suo stretto alleato nella regione, come la Corea del Sud. Sopratutto per la sua collaborazione con la Russia in Ucraina. Dove fonti dell’intelligence di Kiev non hanno dubbi circa la presenza di soldati nordcoreani sul territorio. Mentre la Nato, come affermano le parole del segretario generale Mark Rutte, ha chiarito che non dispone di prove inconfutabili relative all’impiego di soldati nordcoreani nella guerra.

L’alleanza militare fra Mosca e Pyongyang

La collaborazione fra Kim e Putin dunque ad oggi potrebbe riguardare soltanto l’invio di missili e munizioni. Alla pari di quanto i Paesi NATO fanno, almeno ufficiosamente, oggi per Kiev. Ma il coinvolgimento diretto di soldati nordcoreani, e gli eventuali sviluppi dell’alleanza militare fra Pyongyang e Mosca rappresenta oggi la questione centrale. Che sta surriscaldando gli animi nella penisola coreana e sta acuendo le ostilità fra il governo del Nord e del Sud. La Corea del Sud non a caso ha dichiarato che sta esaminando “da vicino” la possibilità che la Corea del Nord fornisca alla Russia truppe per rafforzare la sua offensiva militare in Ucraina.

Pyongyang/ FOTO ANSA

Lo cooperazione militare con Mosca rappresenta in realtà un’arma a doppio taglio oggi per Kim Jong-un. Da un parte il presidente nordcoreano,  sottoposto a una fitta serie di sanzioni occidentali che ne escludono l’economia dal circuito internazionale, potrebbe intravedere in un più stretto legame con Mosca, l’opportunità di ottenere in cambio benefici economici e militari. Alla pari di quelli che già riceve dal suo principale alleato che è  Pechino. Ma dall’altra parte questo legame con la Russia potrebbe a lungo termine non essere visto di buon occhio proprio dal Dragone. Che è lanciato nella sua fase di predominio dell’area Asia-pacifico. Di certo con l’invio di truppe in Ucraina, Kim Jon Un dovrà assumersi importanti rischi interni. Trascinando la propria popolazione in una guerra lontana e usurante. Che accenderà ulteriormente i riflettori del blocco occidentale sul suo regime, come sta già accadendo.

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

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