Reading Lolita in Tehran, Eran Riklis: “Una storia senza tempo”
L'Iran degli Anni '80 e '90 raccontato attraverso gli occhi delle donne
Eran Riklis porta sul grande schermo il libro scritto da Azar Nafisi. Reading Lolita in Tehran si ispira al bestseller per raccontare una storia di ieri, ma attuale più che mai. VelvetMAG ha sentito le dichiarazioni delle protagoniste del cast e del regista. Il sala anche la scrittrice.
Alla 19esima Festa del Cinema di Roma una co-produzione tra Israele e Italia porta sul grande schermo la Tehran degli Anni ’80 e ’90. Un racconto visto, principalmente, dagli occhi delle donne, sia quelle che hanno un passato più florido da ricordare, sia quelle che sono cresciute sotto i dettami e le censure. Eran Riklis si ispira al racconto di Azar Nafisi e rivela una prospettiva attuale più che mai. VelvetMAG, presente alla Conferenza Stampa ufficiale di presentazione del film, ha raccolto le riflessioni delle protagoniste, del regista e della scrittrice.
Sinossi di Reading Lolita in Tehran
Una professoressa di letteratura angloamericana e un ingegnere civile sono una coppia di coniugi iraniani che tornano a Tehran dopo la rivoluzione di Khomeini, nel 1979. La valigia di Azar Nafisi è piena di libri, le sue passioni, i suoi amori: Il grande Gatsby di Fitzgerald, Lolita di Nabokov, Daisy Miller di James e Orgoglio e pregiudizio di Austen. Capolavori pericolosi per la legge, intorno ai quali si snodano tensioni e temi. Tratto dall’omonimo bestseller del 2003 di Azar Nafisi, che tornò negli Stati Uniti nel 1997 per insegnare all’università di Washington, racconta la lotta della protagonista per trasmettere bellezza e cultura agli studenti sempre più catechizzati e, una volta lasciato l’insegnamento pubblico, condividere i suoi seminari settimanali con alcune delle sue allieve. Diretto da Eran Riklis (che vanta regie come La sposa siriana o Il giardino dei limoni) è interpretato da Colshifteh Faranhani (attrice che tra i suoi lavori ha preso parte anche a Paterson e Pirati dei Caraibi) nel ruolo della protagonista.
Eran Riklis
Era arrivato il momento di ri-“Leggere” Lolita a Tehran?
Sì oggi è pertinente, ma ogni giorno è il momento giusto, perché è vero che il nostro mondo oggi sta vivendo un periodo storico molto forte, ma avrebbe avuto lo stesso valore dieci, venti, cento anni fa. È una storia senza tempo, eppure coglie e cattura un momento molto specifico in Iran che ho pensato di poter trasformare e trasmettere ad un pubblico universale, perché l’essenza è quella delle donne, l’oppressione, la libertà e attraversare confini.
Qual è il suo pensiero sul conflitto attuale tra Israele e Libano?
Sono stato un giovane soldato nel 1973, nel 1977 è successo qualcosa di straordinario. Il Presidente egiziano Anwar al-Sadat è venuto a Gerusalemme ed ha detto: “Ogni vita persa in guerra è la vita di un essere umano degna di rispetto. Tutti hanno diritto a vivere in una famiglia felice, i bambini che rimangono senza famiglia sono tutti nostri figli, sia che abitino in territorio arabo, sia che abitino in territorio israeliano“. Il Presidente israeliano Menachem Wolfovitch Begin rispose: “Facciamo un giuramento, non più guerre, non più versamento di sangue. Non soltanto la pace, ma apriamo una strada di amicizia e collaborazione. Possiamo aiutarci, possiamo fare in modo che le vite delle nostre Nazioni siano migliori e più felici“. Secondo me, è questo quello che manca ora. Io mi preoccupo per l’Iran, per il Libano, per i palestinesi e penso che ci voglia una persona che metta fine a tutta la sofferenza. Non so chi, non so da dove verrà, ma sono sicuro che arriverà.
Azar Nefisi, autrice del bestseller Reading Lolita in Teharn
Qual è stato lo scopo della letteratura nella sua vita?
Ricordo qualcosa che Harry James disse ad un suo amico durante la Prima Guerra Mondiale, in una situazione molto simile a quella che viviamo oggi. “Senti, senti, senti con tutto il tuo cuore“, è così che ho cercato di vivere per tutto il tempo che ho vissuto in Iran. Quando mi hanno umiliata, quando mi dicevano come dovevo vestirmi, come dovevo parlare mi sono sempre detta: “Senti, senti quello che veramente sei e non quello che loro dicono che tu debba essere“. E secondo me questo è quello che ti produce un buon libro, ma anche un buon film, ti induce il desiderio di cambiare e ti fa sentire, sentire, sentire.
Golshifteh Farahani
Quanto è necessario raccontare ancora tutto questo?
Leggendo il libro e guardando il film omonimo, Reading Lolita in Tehran, possiamo capire l’importanza dell’arte, della cultura e della letteratura e potremo capire quante persone corrono pericoli, pur di continuare a leggere libri. Soprattutto in paesi come l’Iran, la cultura è qualcosa di esistenziale, non è qualcosa che rimane solo a livello intellettuale. Si tratta di un mezzo che ci porta a sentire profondamente ed è anche un mezzo di sopravvivenza. Non viviamo attraverso la nostra cultura e siamo sopravvissuti attraverso di essa nel corso dei secoli. Ed è così che siamo riusciti a restare quello che siamo oggi, nonostante tutti i regimi che si sono succeduti negli anni come un incendio che divampa nei campi. Ma le radici degli alberi non si sono arse con il fuoco e sono rimaste vive grazie alla cultura e all’arte.