Gates-Harris e Musk-Trump: i grandi finanziatori della politica Usa
A pochi giorni dalle presidenziali del 5 novembre il fondatore di Microsoft emerge, per i democratici, come il contraltare al magnate di Tesla
Bill Gates e Elon Musk emergono come figure di spicco tra i grandi finanziatori delle elezioni statunitensi, con Gates a sostegno di Kamala Harris e Musk a favore di Donald Trump. I loro contributi influenzano le dinamiche elettorali, alimentando dibattiti su tecnologia, politica e potere.
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti hanno sempre attirato un’attenzione globale per il loro impatto internazionale e per l’enorme quantità di denaro che muovono. Tra i nomi più influenti di questa tornata elettorale, emergono Bill Gates e Elon Musk, due giganti del mondo tecnologico che sostengono candidati diametralmente opposti: Kamala Harris e Donald Trump. La presenza di finanziatori di tale calibro non è una novità nelle elezioni americane, ma il coinvolgimento di Gates e Musk riflette un cambiamento nelle dinamiche di potere tra politica e tecnologia, dove le visioni contrastanti dei due imprenditori stanno influenzando il panorama politico e mediatico.
Gates e il sostegno a Harris
Bill Gates, noto per la sua filantropia e il suo impegno nel miglioramento globale, ha scelto di sostenere attivamente Kamala Harris nella sua corsa alla presidenza. Gates ha a lungo sostenuto politiche progressiste, in particolare in aree come l’istruzione e la sanità pubblica, temi centrali anche nel programma elettorale di Harris.
Il fondatore di Microsoft ha donato ingenti somme attraverso la sua rete di fondazioni e gruppi di sostegno politico, cercando di spingere l’agenda di Harris su questioni critiche come il cambiamento climatico e l’uguaglianza sociale. Gates, infatti, ha più volte sottolineato la necessità di investire in soluzioni sostenibili e di ridurre la disparità economica, temi che trovano risonanza nel programma della candidata democratica.
Inoltre, Gates ha espresso preoccupazione per l’impatto della tecnologia sull’occupazione e ha supportato politiche volte a garantire che l’automazione e l’intelligenza artificiale non lascino indietro lavoratori tradizionali. Questo allineamento di valori tra Gates e Harris ha cementato il loro rapporto politico, rendendolo uno dei sostenitori più rilevanti della sua campagna.
Musk non vuole Harris
Dall’altro lato dello spettro politico, Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha confermato il suo sostegno a Donald Trump affinché sconfigga Kamala Harris nelle urne il 5 novembre. Musk, noto per le sue idee libertarie e per la sua opposizione a un controllo governativo eccessivo, vede in Trump un baluardo contro l’espansione dell’intervento statale in settori come l’energia e la tecnologia.
Negli ultimi anni Musk è emerso come una figura controversa nel mondo politico, con posizioni spesso in contrasto con quelle della comunità tecnologica tradizionale. La sua vicinanza a Trump è stata alimentata dalla convinzione che l’ex presidente sia più propenso a favorire un ambiente pro-business, riducendo le regolamentazioni che Musk considera dannose per l’innovazione e la crescita economica.
Tecnologia e politica
Musk ha anche investito risorse significative nel sostenere campagne di disinformazione e narrazioni alternative sui social media, utilizzando le sue piattaforme come X (ex Twitter) per influenzare l’opinione pubblica. Questa dinamica ha sollevato critiche da parte dei detrattori di Trump, che vedono in Musk una minaccia alla trasparenza e all’integrità del processo democratico.
La partecipazione attiva di Gates e Musk nelle elezioni statunitensi mette in evidenza la crescente influenza del mondo tecnologico sulla politica. Se Gates è visto come un sostenitore delle politiche progressiste, che cercano di livellare le disuguaglianze, Musk rappresenta l’approccio opposto, a favore di un mercato libero e senza restrizioni.