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Influenza australiana: sintomi e cure

L'ondata autunnale è arrivata e bisogna stare attenti anche al Covid

L’influenza australiana è una variante stagionale che ha colpito l’emisfero sud durante l’inverno, e ora si sta diffondendo anche in Europa, compresa l’Italia. Gli esperti avvertono di una stagione influenzale particolarmente intensa, con sintomi più aggressivi rispetto al solito. Con l’arrivo dei primi freddi, è fondamentale conoscere i sintomi principali e adottare misure preventive.

Caratteristiche dell’influenza australiana

L’influenza australiana si presenta come una forma particolarmente virulenta di influenza, caratterizzata da una maggiore capacità di diffusione e da sintomi più gravi rispetto ad altre varianti stagionali. Tra i sintomi più comuni si annoverano:

  • Febbre alta (spesso superiore ai 38°C).
  • Dolori muscolari e articolari diffusi.
  • Mal di gola intenso.
  • Tosse secca e persistente.
  • Mal di testa forte e senso di spossatezza.

Questi sintomi tendono a comparire improvvisamente e possono durare fino a una settimana, con un recupero completo che può richiedere anche più giorni, soprattutto per le persone anziane o con condizioni mediche preesistenti.

Influenza Australiana in Italia
Foto X @infoitsalute

Attenzione alle complicazioni

Un elemento particolarmente preoccupante dell’influenza australiana è il rischio di complicazioni respiratorie. Alcuni pazienti, soprattutto quelli più vulnerabili, possono sviluppare polmonite o bronchite, che richiedono trattamenti più complessi e a volte ospedalizzazione. Gli esperti consigliano di monitorare attentamente i sintomi respiratori e di rivolgersi al medico in caso di peggioramento, come difficoltà respiratorie o dolore toracico.

Australiana, chi è più a rischio

Come per le altre varianti influenzali, anche per l’australiana sono anziani, bambini piccoli e persone con malattie croniche (ad esempio, diabete o malattie cardiache) i più esposti a sviluppare forme più gravi dell’infezione. Tuttavia, quest’anno, a causa dell’aggressività del virus, anche persone giovani e in buona salute possono essere colpite in modo significativo.

Vaccino contro l'influenza australiana
Foto X @DonnaClick5

Prevenzione e trattamento

Per proteggersi dall’influenza australiana, è consigliato il vaccino antinfluenzale, che può ridurre significativamente il rischio di contrarre il virus o di sviluppare forme gravi. Oltre alla vaccinazione, è fondamentale seguire alcune misure preventive:

  • Lavare spesso le mani con acqua e sapone o usare gel disinfettanti.
  • Evitare il contatto stretto con persone malate.
  • Indossare mascherine in ambienti affollati, soprattutto in spazi chiusi.
  • Arieggiare gli ambienti per ridurre la concentrazione di virus nell’aria.

Se si contraggono i sintomi dell’influenza australiana, il consiglio è quello di riposarsi, bere molti liquidi e assumere farmaci antipiretici o analgesici per ridurre febbre e dolori muscolari. Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus influenzali e non dovrebbero essere usati, salvo complicazioni batteriche confermate dal medico.

Australiana o Covid-19?

Una delle principali difficoltà nel distinguere l’influenza australiana dal Covid-19 è la somiglianza dei sintomi. Entrambi i virus possono causare febbre, tosse e mal di gola. Tuttavia, la perdita dell’olfatto e del gusto, comune nei casi di Covid, è meno frequente con l’influenza. In caso di sintomi sospetti, è consigliato effettuare un tampone per escludere un’infezione da Covid-19. L’influenza australiana rappresenta una sfida importante per la stagione fredda 2024. La prevenzione, attraverso il vaccino e l’adozione di misure igieniche, resta la principale arma per evitare complicazioni gravi. Bisogna inoltre cercare di evitare il sovrapporsi di più infezioni, fattore che rischia di determinare una situazione sanitaria complicata da gestire.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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