VelvetMag ha contattato telefonicamente Janet De Nardis, giornalista, attrice, modella, conduttrice televisiva e direttrice artistica del Roma Web Fest. Ecco quello che ha raccontato Janet a proposito di questo Festival giunto alla sua quinta edizione. Inoltre Sara Zuccari, direttore editoriale di VelvetMag.it sarà presente all’evento e il magazine e il gruppo Triboo saranno media partner dell’edizione 2017.

Dott.ssa De Nardis, ci spieghi in cosa consiste il Roma Web Fest
Il Roma Web Fest è primo festival italiano dedicato alle web serie, ai fashion film e ai prodotti webnativi indipendenti. Questa del 2017 è la quinta edizione e si terrà al MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo a Roma. E’ sicuramente un festival sui generis che cerca di promuovere i talenti creativi che nascono dal web (solo per citarne alcuni  The Jackal, The Pills, Claudio Di Biagio) facendo in modo che trovino il giusto spazio e il contatto con il mondo del cinema tra i produzioni e aziende.

Qual è il punto di forza del RWF?
E’ il punto di raccordo tra le industrie cinematografiche e i creativi. La giuria seleziona le opere migliori presenti sul mercato nazionale e internazionale, per proporle a produttori e broadcaster in particolare attraverso i pitch. Inoltre grazie ai variegati temi toccati nelle tavole rotonde, panel e workshop che si alternano duellante le tre giornate di festival, si creano sinergie importanti per la costruzione di progetti innovativi. Anche quest’anno uno spazio verrà dedicato ai fashion film con prodotti sempre più glamour.

Quando e come si svolgerà il RWF quest’anno?
Come di consueto sono tre i giorni dedicati a questo evento: dal 24 al 26 novembre. La prima giornata si svolgerà presso La Sapienza ( l’università che promuove il primo corso universitario italiano dedicato alle web serie presso lettere e filosofia indirizzo spettacolo), mentre poi la kermesse si sposterà al MAXXI  e due saranno le serate di “red carpet”, il 25 con la premiazione dei fashion film e il 26 con l’evento finale dedicato alle premiazioni delle webserie con un parterre di ospiti televisivi, cinematografici e web di cui andiamo molto orgogliosi. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, grazie al sostegno della SIAE e alla collaborazione dei 100Autori, possiamo offrire un workshop volto all’internazionalizzazione, in cui 10 filmmaker italiani e 10 filmmaker stranieri lavoreranno insieme per creare una webserie frutto dei talenti appartenenti a molteplici nazioni.

Lei è la direttrice creativa del Festival. Com’è nata l’idea di questa iniziativa?
L’idea di creare un festival come questo, nasce sei anni fa quando cercavo di mettere in pratica un progetto in cui il web fosse legato e connesso con il mondo dell’audiovisivo e della comunicazione. Sentivo l’esigenza di creare una vetrina che permettesse ai tanti talenti italiani che non avevano “le solite amicizie”  di farsi conoscere dall’industria dell’audiovisivo. Inizialmente, nel dialogo con le istituzione è stato difficile fare capire che il Roma Web Fest non va contro il mondo del cinema, ma di pari passo; è il  suo principale alleato in un’epoca in cui è necessario avere un veicolo che porti l’attenzione dei più giovani verso lo sviluppo di piccole idee che diventano grande cinema. La manifestazione, infatti, reca come sottotitolo “il cinema ai tempi del web”.

Come avviene la selezione del prodotto vincitore?
Viene fatto uno screening di tutti i prodotti finalisti e il premio viene poi consegnato da personaggi appartenenti al mondo delle istituzioni o dell’industria audiovisiva. La selezione di opere innovative da parte delle produzioni e dei brand avviene anche attraverso i momento del pitch. Inoltre, con orgoglio anche quest’anno premieremo un’opera che promuove il territorio della Regione Lazio, grazie al concorso Movieland e alla volontà di Cristina Priarone Direttore Generale di Roma Lazio Film Commission. L’evento, che nasce temporalmente dopo il festival di Los Angeles e il web fest di Marsiglia (oggi esistono circa 100 web fest nel mondo) è ovviamente aperto al pubblico, oltre che agli addetti ai lavori.

Aspettative per il futuro?
Vogliamo creare con altri festival importanti una realtà unica per costruire un grande mercato che attiri fondi internazionali e permetta ai nostri creativi di spiccare il volo al di là dei nostri confini.