La maison di moda fiorentina punta sulla Capitale ed è pronta a presentare la sua collezione Cruise nel magnifico scenario dei Musei Capitolini. Gucci sceglie Roma per la sua prossima sfilata, che si terrà il 28 maggio; e annuncia che parteciperà al recupero della Rupe Tarpea. Moda e arte si fondono insieme sotto la guida del fashion designer Alessandro Michele che per questa inter-collezione ha scelto i luoghi della sua infanzia. Continuano le sfilate Cruise nelle località più importanti e significative del globo: dopo Dior a Marrakech presso il palazzo El Badi; Prada sfila a New York al Dia- Art Foundation; mentre Chanel incanta nel Grand Palais di Parigi e Louis Vuitton sfilerà oggi, 8 maggio, nel TWA Flight Center a New York.
La sfilata evento che valorizza il patrimonio artistico italiano
Dopo il trionfo sul red carpet del Met Gala, Alessandro Michele torna nella città natale, Roma. Proprio lì, dove e nato e ha iniziato la sua carriera artistica, sorge una delle istituzioni più illustri che farà da sfondo alla prossima sfilata. Stiamo parlando dei Musei Capitolini, tassello importante nella storia e arte romana. L’interesse di Gucci per i luoghi dell’antichità si è già consolidato negli anni: dalla sfilata della collezione Cruise 2019 presso le rovine di Arles, fino ai chiostri dell’Abbazia di Westminster ed infine, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
L’annuncio della sfilata è stata anche l’occasione per Gucci di comunicare che, nei prossimi due anni, prenderà parte ad un progetto più ambizioso: il recupero della Rupe Tarpea. Si tratta della prima opera di mecenatismo da parte della casa di moda fiorentina su Roma. Il piano di recupero riguarderà la parete rocciosa, nella parte meridionale del Campidoglio, che veniva usata per gettare i traditori della Patria, condannati a morte. Gucci non è la prima casa di moda a dare il suo contributo per il mantenimento dei luoghi artistici della Capitale: si ricordano Bulgari per il restauro della Scalinata di Trinità dei Monti, e Fendi che ha contribuito a riportare all’originario splendore la Fontana di Trevi.