“Non possiamo più stare zitti di fronte alle sparate di un ministro sempre più arrogante“. Così il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, in riferimento a Matteo Salvini. La durissima affermazione è stata pronunciata oggi, 20 maggio, a margine dell’assemblea dei vescovi italiani a Roma.
“Non possiamo più permettere che ci si appropri dei segni sacri della nostra fede per smerciare le proprie vedute disumane, antistoriche e diametralmente opposte al messaggio evangelico. Chi è con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell’amore” ha concluso Mogavero riferendosi a Salvini.
Il leader leghista finisce quindi nel mirino di alcuni alti prelati italiani. Si accende una polemica molto dura, senza precedenti. L’attacco frontale del vescovo Mogavero arriva dopo che il ministro dell’Interno e leader della Lega ha esibito il rosario al comizio in piazza Duomo a Milano, sabato 18 maggio. L’aveva già fatto lo scorso anno, Salvini, ma questa volta, a giudizio dei vescovi, è andato oltre.
Sabato scorso, durante il comizio, presenti alcuni leader dell’estrema destra di mezza Europa, Salvini ha invocato la protezione di alcuni santi. E si è spinto ad affermare: “Mi affido al Cuore immacolato di Maria che – son sicuro – ci porterà alla vittoria“. Non solo. Il nome di Papa Francesco è finito in pieno nel comizio ed è stato fischiato. Salvini aveva nominato il pontefice per sostenere di aver agito al meglio al fine di limitare la perdita di vite umane dei migranti nel Mediterraneo.
L’intento polemico era però chiaro. Ormai fra questo Papa e il mondo leghista è rottura netta. A seguito delle parole e dell’atteggiamento di Salvini nel corso del comizio di Milano, domenica 19 maggio era intervenuto il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. L’alto prelato, il primo ministro del Papa, aveva affermato in relazione a Salvini: “Credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso”. Di oggi l’attacco del vescovo Mogavero. Lo scontro fra il Vaticano e il mondo che ruota attorno a Salvini si infiamma. A meno di una settimana dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.
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