Volevano festeggiare la storica vittoria di Alan Fabbri, primo sindaco di destra a Ferrara dal dopoguerra a oggi. Così alcuni sostenitori della Lega hanno volutamente sovrapposto una bandiera del Carroccio allo striscione che il Comune ha dedicato alla ricerca della verità per Giulio Regeni.
Un gesto vergognoso e offensivo che ha provocato le reazioni e le ire di diverse parti politiche. Tanti i cittadini che sui social si sono indignati. L’episodio è accaduto nella tarda serata di ieri 9 giugno, all’uscita dei primi risultati ufficiali che riportavano la vittoria del candidato di centrodestra nel ballottaggio per la corsa a primo cittadino.
Nei minuti successivi alcuni sostenitori della Lega, esaltati dall’aver trionfato in uno dei “fortini” rossi dell’Emilia Romagna, hanno piazzato la bandiera inneggiante a “Salvini premier” sopra lo striscione “Verità per Giulio Regeni”.
Lo stendardo dedicato al giovane ricercatore torturato e ucciso in Egitto all’inizio del 2016 – e la cui atroce morte resta ancora impunita – è affisso nello scalone del palazzo del Comune. Ma nei giorni scorsi era sparito prima di essere ritrovato sull’erba di un parco nelle vicinanze. Dopo il ritrovamento è stato prontamente rimesso al suo posto, fino a ieri sera.
Secondo quanto riporta il sito Estense.com, non sono mancati momenti di tensione tra vittoriosi e vinti. Alcuni addirittura tra vicini di casa. Poco dopo la mezzanotte, un’inquilina del palazzo dove ha sede la Lega si è affacciata, chiedendo bruscamente ai presenti di non esagerare col rumore. Dopo aver ricevuto fischi e risate in risposta chiama una pattuglia di carabinieri, che passa qualche minuto dopo invitando a una maggiore quiete.
Una ventina di minuti dopo, una ragazza in bicicletta è passata di fronte alla sede leghista, urlando ai militanti: “Siete disumani”. Neanche a dirlo, diventa subito bersaglio di un’ondata di fischi e insulti. Tra coloro che contribuiscono a deridere la ragazza c’è anche il segretario comunale della Lega, Nicola Lodi, sostiene il sito Estense.com. In municipio, dove era allestita la sala stampa, il candidato perdente del centrosinistra Aldo Modonesi stava rilasciando un’intervista a Rai News. Un militante leghista è arrivato, mettendogli dietro le spalle la bandiera con Alberto di Giussano. Si è creato un piccolo parapiglia generale, sventato dal buon senso di un consigliere rieletto con Forza Italia.
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