È morto oggi 11 luglio in Francia. Vincent Lambert. Si tratta dell’uomo tetraplegico da oltre 10 anni divenuto oltralpe il simbolo della lotta per il fine vita. Ne ha dato notizia la sua famiglia questa mattina. Dopo l’ultima decisione del tribunale, i medici gli avevano sospeso cure e alimentazione da mercoledì della scorsa settimana.
Vincent Lambert, 42 anni, fu vittima di un incidente stradale nel 2008 in seguito al quale era finito in stato vegetativo. “È morto questa mattina alle 8.24” nell’ospedale centrale di Reims, nel nord della Francia. Lì era ricoverato da anni.
La notizia è stata diffusa dal nipote Francois. Jean e Viviane, i suoi genitori, hanno condotto una strenua battaglia legale per impedire che al figlio fossero interrotte cure e alimentazione che lo tenevano in vita.
Da lunedì scorso si erano di fatto arresi, definendo ormai “inevitabile” la morte di Vincent. La maggior parte degli altri familiari, a partire dalla moglie Rachel, erano invece schierati per l’arresto delle terapie, così come i sanitari che lo avevano in cura e il suo medico curante.
Dopo anni di appelli e ricorsi, il Consiglio di Stato aveva giudicato conforme alla legge la decisione di interrompere i trattamenti che tenevano in vita Lambert. La procedura era iniziata una prima volta il 20 maggio scorso. Il giorno successivo il tribunale di appello aveva però ordinato di riprendere i trattamenti. La questione era rimasta in sospeso fino a inizio giugno, quando i medici avevano nuovamente sospeso le cure.
Le molte cause legali che hanno visto contrapposti la moglie di Vincent ai suoi genitori sono dovute al fatto, tra le altre cose, che in Francia l’eutanasia è illegale. Tuttavia dal 2005 esiste la possibilità di attuare quella che viene definita un’eutanasia passiva. In pratica i medici possono scegliere di arrestare le cure che dedicano a un paziente.
I genitori di Lambert avevano deciso di appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’Uomo, sostenendo che l’eutanasia di Lambert violasse l’Articolo 2 della Convenzione europea dei diritti umani. Ossia quello relativo al “diritto alla vita di ogni persona”. Ma la Corte europea aveva dato ragione alla moglie di Lambert. Erano seguiti altri ricorsi e nuove sentenze. Il 20 aprile del 2018 una nuova perizia aveva concluso che Lambert si trovava in uno “stato vegetativo cronico irreversibile”.
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