Si è spento a Roma all’età di 93 anni lo scrittore siciliano Andrea Camilleri. L’autore del Commissario Montalbano era stato ricoverato a metà giugno all’ospedale Santo Spirito dopo essere stato colpito da un infarto. A comunicare la notizia della dipartita è stata l’Asl Roma 1 attraverso una nota diramata questa mattina: “Con profondo cordoglio alle ore 08.20 del 17 luglio 2019 presso l’Ospedale Santo Spirito è deceduto lo scrittore Andrea Camilleri. Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.

Il dolore degli amici: la commozione di Fiorello

La notizia della morte di Camilleri ha profondamente segnato tutti. Fiorello, suo grande amico, ha voluto con un tweet rendere omaggio per l’ultima volta all’illustre personaggio che ha segnato la storia del nostro Paese:

Anche Fabio Fazio, conduttore di “Che tempo che fa”, ha speso bellissime parole per il Maestro Camilleri (è stato più volte ospite nella sua trasmissione). Un messaggio, il suo, intriso di dolore.

L’addio del mondo della politica

Tanti i messaggi di cordoglio arrivati anche dal mondo della politica:

Il toccante messaggio di Luca Zingaretti

Non poteva di certo mancare l’ultimo saluto di Luca Zingaretti, l’attore siciliano che per anni ha vestito i panni del celebre “Commissario Montalbano“:

 

E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare.
E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verita’ che ha raccontato tutti noi e il nostro paese.
Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana.
Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l’immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei.
Ma soprattutto mancherai a me perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita.
Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa.
A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono.
Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa.
Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca