Prima presenziavano a tutte le sfilate. Poi hanno iniziato a indossare abiti e accessori firmati e a condividerli sui loro canali social, non solo per il puro gusto di farlo, ma anche perché venivano pagati. Ovviamente stiamo parlando degli influencer, la cui crescita negli ultimi anni ha dell’incredibile. Eppure qualcosa sta cambiando. D’altronde tutte le mode sono destinate a passare e forse anche questa ha ormai fatto il suo tempo.
Il futuro degli influencer? Non proprio roseo
In principio è stata Chiara Ferragni, talentuosa e indiscussa capostipite di questa professione (almeno nel nostro Paese). Prima con Flickr, poi con il suo blog, infine con Instagram. La sua ormai è un’azienda avviata che ogni fattura milioni di euro. A seguire il suo esempio, però, sono stati tanti, tantissimi. Forse troppi. Tant’è che oggi – stando a un’indagine firmata da Mobile Marketer – l’engagement sarebbe in netto calo rispetto al passato. Questo vuol dire che se un post di un certo tipo, volto a sponsorizzare un contenuto (abito, accessorio, ristorante o albergo che sia), fino a tre anni fa arrivava un certo numero di like, oggi ottiene solo il 3-4% di quei numeri.
Un calo considerevole, che potrebbe portare le aziende a fare un passo indietro. Negli ultimi tempi, infatti, gli influencer sono stati pagati profumatamente come testimonial e se questo non si traduce più in acquisti da parte degli utenti il trend è sicuramente destinato a fare un passo indietro.