Luca Parmitano, l’astronauta italiano operativo da pochi giorni sulla stazione spaziale internazionale Soyuz, invia il suo messaggio dall’orbita terrestre, a circa 400 chilometri dalla Terra. E lancia l’allarme sulle condizioni del nostro pianeta.

“Come l’ho trovata dopo sei anni? Meno bene, di sicuro. Ai miei occhi c’è stato un peggioramento causato dal riscaldamento globale del pianeta Terra. Dalla Stazione Spaziale ne noti i dettagli e i risultati scientifici lo confermano. Deserti che avanzano, ghiacci che si sciolgono… È un problema cui va posto rimedio quanto prima. E chi guida le nostre nazioni deve fare di tutto se non per invertire questa situazione, quanto meno per rallentarla”.

AstroLuca (è il suo nome su Twitter) ha tenuto ieri 29 luglio la prima conferenza stampa dallo spazio. Ha parlato in collegamento con il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. “È la prima settimana in orbita – ha detto Parmitano che tornerà sulla Terra il prossimo febbraio – e l’attività è già intensa. Come ad esempio scaricare quintali e quintali di materiali dal cargo automatico che ci ha raggiunto da poco”.

E poi c’è l’attività scientifica – aggiunge l’astronauta catanese – Per darvi un’idea, un altro astronauta ora, nell’altro modulo, sta lavorando a un processo 3D di ricostruzione di tessuti biologici“. “Avremo molto da fare. Lavoreremo su almeno 250 esperimenti scientifici, molti dei quali europei, e sei dei quali italiani con il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana – dice l’astronauta italiano dell’Esa – I settori? Soprattutto studi e test sul sistema neurologico e neuro-vestibolare”.

 

La Terra fotografata da Luca Parmitano a bordo della Soyuz

Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Sky