Un danno neurologico che ha portato alla perdita irreparabile della vista per essersi nutrito soltanto a patatine. È incredibile la storia riportata sul Corriere della Sera da Silvia Turin. Al centro della vicenda una ragazzo inglese di 17 anni, di Bristol. In sostanza, per anni, il giovane ha mangiato in maniera del tutto squilibrata. Un non-dieta: carente e costituita da cibo spazzatura.
Secondo quanto riportano gli Annals of Internal Medicine journal reports citati dal Corriere, dalla prima media il ragazzo ha iniziato a cibarsi solo di patatine fritte, patatine confezionate e occasionalmente pane bianco con una fetta di prosciutto o salsiccia.
Gli effetti non potevano che essere, alla lunga, devastanti. A 14 anni si era recato dal medico lamentando stanchezza persistente: gli era stata diagnosticata carenza di vitamina B12 e aveva assunto degli integratori, che però poi aveva abbandonato e allo stesso tempo non si era curato di migliorare la sua dieta.
Tre anni più tardi, raggiunta l’età di 17 anni, il danno è diventato inesorabile. I medici di Bristol hanno rilevato malnutrizione e grave carenza di vitamina B12, rame, selenio e vitamina D. La vitamina B12 è la principale preoccupazione per la dieta vegana, ad esempio. E i suoi livelli devono sempre essere monitorati quando si sceglie di escludere proteine animali.
Il ragazzo avrebbe motivato le sue scelte parlando di un’avversione per certi tipi di consistenza di cibo. Non era obeso, né troppo magro: “Aveva perso minerali nelle ossa, il che è stato davvero scioccante da vedere per un ragazzo della sua età”, hanno dichiarato i medici. La visione oculare del 17enne adesso ha punti ciechi proprio nel mezzo. Il ragazzo non può guidare e incontra difficoltà a leggere, guardare la tv o distinguere i volti. Potrà camminare, perché gli è rimasta la visione periferica. Tecnicamente questo comporta essere definito e registrato come non vedente.
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