Dalle 9 di stamani 4 settembre a Palazzo Chigi si svolge la riunione del tavolo finale sul programma di governo con Giuseppe Conte. Alla riunione partecipano i capigruppo alla Camera e al Senato di M5S, Partito democratico e Leu. Il Pd è rappresentato al tavolo da Graziano Delrio e Dario Stefano; il M5S da Francesco D’Uva e Francesco Patuanelli; per Leu ci sono Loredana De Petris e Federico Fornaro.

Il primo nodo da sciogliere resta quello del sottosegretario alla presidenza al Consiglio. Conte è determinato ad indicare un uomo di sua stretta fiducia (Roberto Chieppa, tra i profili in pole) ma sarebbe in corso un braccio di ferro con il M5S, che vorrebbe un “suo” uomo a Palazzo Chigi. Per i pentastellati in pole ci sarebbe Riccardo Fraccaro, seguito a poca distanza da Spadafora.

Al Mef, invece, salgono le quotazioni dell’unico politico Dem rimasto in lizza, l’eurodeputato Roberto Gualtieri, presidente della commissione Bilancio a Strasburgo. Tra i tecnici in ambienti Dem vengono citati Giuseppe Pisauro e Salvatore Rossi. Un tecnico sarebbe diretto al Viminale (Luciana Lamorgese o Franco Gabrielli).

Mentre il “destino” dei due capi delegazione ha dei contorni più definiti: per Di Maio si prospetta il ministero degli Esteri mentre Dario Franceschini dovrebbe andare alla Difesa o alla Cultura. I ministeri in bilico sono però diversi. Il Mise, innanzitutto, dove i Dem puntano su Paola De Micheli mentre tra il M5S si fa il nome di Laura Castelli e Stefano Patuanelli, inizialmente in pole per le Infrastrutture. Se il Mise andasse al M5S il Mit sarebbe di colore Dem e sarebbe guidato da De Micheli.

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