La dieta vichinga o dei vichinghi (ma anche detta dieta nordica) ha iniziato ad impazzare ovunque già 4-5 anni fa. Nell’ultimo decennio si sono visti infatti gli effetti collaterali delle alimentazioni sbagliate che, a lungo termine, possono dare delle conseguenze incontrollate. Dunque si sta cercando sempre più di correre ai ripari e di educare tutti ad una sana alimentazione. Ma da dove nasce questo regime alimentare “nordico”, che pare stia minando il primato della nostra dieta mediterranea? Rappresenta ovviamente lo stile di vita dei paesi e delle popolazioni nordeuropee. Addirittura divulgarono il “Manifesto for the New Nordic Kitchen”, per differenziarsi dal resto dei Paesi Occidentali e dalle loro mode alimentari. Il loro obiettivo era quello di puntare tutto sulla genuinità e la freschezza dei prodotti locali, premiando il chilometro zero e il vero cibo.
La dieta vichinga prevede un’alimentazione salutare, senza prodotti edulcolorati e raffinati, che sono passati per le industrie. Ovviamente privilegia gli alimenti tipici nordici: ma vediamo nel dettaglio cosa prevede.
Alimenti consentiti
l pesce è sicuramente il grande protagonista: sì a salmone, aringhe, sgombro, sarde, crostacei, merluzzo, tonno e baccalà. Si privilegia il pesce fresco, rispetto a quello di allevamento. Per quanto riguarda la carne, si preferisce la rossa, selvaggina e agnello. Si evitano le carni derivate da pollame o allevamento intensivo. Le uova sono consentite, solo se biologiche e coltivate a terra. Il pane è soprattutto integrale, con semi oleosi e tanti cereali, ma si preferiscono anche orzo, segale, avena e soprattutto riso integrale. Le patate, preferenza ed alternativa ai cereali, sono consentite, come anche legumi e frutta e verdura di stagione.
Tra gli oli sono consentiti burro, olio d’oliva e anche di canola. Tra i formaggi si preferiscono quelli più grassi: tra i magri è consentito lo yogurt (che si dovrebbe consumare quotidianamente, ma intero). Via libera anche a panna acida e zuccheri naturali come miele, sciroppo d’acero e malto d’orzo.
Alimenti non consentiti
Da evitare sono tutti i prodotti d’allevamento, derivati dalla soia e anche i cibi industriali lavorati e raffinati, i cosiddetti “bianchi”. Non si possono bere succhi di frutta con zuccheri aggiunti, se non succo di mela, pompelmo e arancia non zuccherati. Non sono consentiti zucchero bianco o cereali da colazione.
In linea generica, per la dieta vichinga, si dovrebbe seguire uno schema che prevede: privilegiare verdura, frutta, legumi e patate. Consumare una porzione di carne o pesce o formaggi o uova a pasto, della grandezza del nostro pugno. La colazione è solitamente salata con uova, bacon, pane di cereali oleosi e yogurt. L’alternativa per chi non vuole rinunciare alla colazione dolce è quella di preparare in casa dolci o biscotti con farine integrali o di cereali. Ma anche una fetta di pane di segale con miele e burro o il porridge d’avena con yogurt e frutta di stagione. Gli alcolici, quelli artigianali come vino, birra e sidro, devono essere consumati con moderazione: la porzione consigliata è di un bicchiere al giorno.
A quanto pare, secondo uno studio di 10 anni, pubblicato sul Journal od the American Medical Directors Association, la dieta vichinga ha avuto il prima su quella mediterranea. Il motivo? Quella nordica è risultata più bilanciata, con la presenza quasi nulla di zuccheri e con un bassissimo livello di colesterolo. Questo regime alimentare aiuta il dimagrimento e previene l’insorgenza di patologie fisiche invalidanti. Per altro è ricca di Omega 3, che aiutano a proteggere dalle malattie cardiovascolari e dall’invecchiamento.