Gravissimo allarme, dal pomeriggio di martedì 24 settembre, per il possibile crollo di un’enorme massa di ghiaccio dal Monte Bianco. Potrebbe venir giù nel giro di pochissimo tempo, infatti, una parte del ghiacciaio Planpincieux sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio del Bianco.

L’area a rischio collasso è di circa 250 mila metri cubi. A dare l’allarme oggi sono state le strutture tecniche della Regione Valle d’Aosta e della Fondazione Montagna sicura. Enti che hanno registrato un’accelerazione del movimento che ha raggiunto la velocità di 50-60 centimetri al giorno. Il comune di Courmayeur ha disposto la chiusura della strada comunale della Val Ferret, alcune case di una frazione sono state evacuate.

“Tali fenomeni testimoniano ancora una volta come la montagna sia in una fase di forte cambiamento dovuto ai fattori climatici“, spiega il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi. “Pertanto – aggiunge – i nostri ghiacciai sono particolarmente vulnerabile”. Proprio perché particolarmente fragile, il ghiacciaio Planpincieux è oggetto di studi sperimentali fin dal 2013. Se ne occupa la Fondazione Montagna sicura in collaborazione con il Geohazard Monitoring Group del CNR-IRPI di Torino.

Quest’ultimo è un centro di competenza nazionale che ha lo scopo di studiare i crolli di ghiaccio registrati con frequenza dal fronte glaciale della montagna. Nella stessa zona un altro ghiacciaio, il Whymper, è sotto osservazione. Gli esperti si aspettano un imminente cedimento del seracco terminale. Anche in questo caso il sindaco ha emanato, a inizio settembre, un’ordinanza con cui ha disposto la chiusura dei sentieri sottostanti.

La situazione dei ghiacciai italiani è in costante peggioramento. Forti timori esistono anche sulla sopravvivenza del ghiacciaio del Lys, sempre in Valle d’Aosta. Da venerdì a domenica prossima le associazioni Dislivelli e Cinemambiente organizzeranno un “funerale”. Obiettivo: denunciare come la massa di ghiaccio e neve sia ormai sparita anche in questa porzione del versante sud del Monte Rosa.

Con la media delle temperature degli ultimi anni, si calcola che quelli sotto i 3.500 metri di quota siano destinati a sparire nel giro di 20-30 anni. Lo evidenzia il dossier del Wwf Italia “La crisi climatica nel Mediterraneo: alcuni dati”. Se le temperature continueranno ad aumentare, dice l’analisi, nel giro di pochi decenni i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi drasticamente o scomparire. Rimarrebbero solo sulle Alpi Occidentali, quelle più alte.

 

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