Nouvelle Vague e film Marvel. Sono stati questi i due temi cardine dell’incontro che Olivier Assayas ha tenuto durante la settima giornata della Festa del Cinema di Roma, prima di fronte alla stampa e poi davanti al pubblico che ha deciso di acquistare il biglietto per assistere all’Incontro Ravvicinato che lo ha visto protagonista. Ma non solo: il regista ha anche parlato del suo rapporto con la critica cinematografica. Un mondo a cui egli stesso è appartenuto, quando collaborava ai Cahiers du cinéma, e che gli ha dato una grande opportunità di avvicinarsi al mondo del cinema. «L’arte bisogna impararla con la critica», ha dichiarato. «Io però poi mi sono dovuto distaccare. Se oggi pensassi a quello che diranno i critici di ogni mio film, mi porterebbe totalmente fuori».
Olivier Assayas e la Nouvelle Vague
Un amore infinito e incondizionato, quello nutrito da Olivier Assayas nei confronti della Nouvelle Vague. E che, di fronte ai microfoni, ha ribadito ha più riprese. «La Nouvelle Vague – ha raccontato – non ha inventato ma teorizzato la questione della libertà, definendo il fatto che un regista poteva avere la stessa libertà di uno scrittore che non bada alle regole dell’industria. Nel cinema questo concetto corrisponde alla possibilità di produrre film con meno soldi e più libertà, inventando l’arte cinematografica».
Un modo sicuramente più sano di approcciarsi al cinema, cercando di puntare non tanto sul prodotto dagli incassi sicuri, quanto sulla bellezza, sull’innovazione, sull’unicità. Una linea di pensiero che, pur non essendo più al giorno d’oggi così in voga, continua a produrre frutti. «Cosa ne rimane?», chiede retoricamente Assayas. «Tutto, perché oggi io non farei film, o forse li farei in modo diverso se non ci fosse stata la Nouvelle Vague, quel sogno di cinema artistico e non industriale, e quella protezione del cinema libero», conclude il regista.
Il pensiero sui film Marvel
Già Martin Scorsese vi si era scagliato contro, e dopo di lui anche Francis Ford Coppola, Pedro Almodovar e Ken Loach. Era inevitabile che anche a Olivier Assayas, universalmente riconosciuto come un grande appassionato di fumetti, venisse chiesto di esprimersi in merito ai film Marvel. E così, infatti, è stato. Anche in questo caso, però, zero sconti: la posizione del regista è stata netta.
«Non ne faccio una questione ideologica – ha dichiarato – ma piuttosto artistica. Vorrei specificare che sono sempre stato un amante del cinema popolare americano e soprattutto un lettore di fumetti Marvel. Purtroppo però penso che il cinema americano non sia mai stato stupido come oggi», ha sentenziato.
Una piccola ferita, se si pensa alla passione di Assayas per i fumetti; passione che lui stesso ha sottolineato durante la conferenza. «Come lettore di fumetti – ha aggiunto – credo che tutto quello che amavo in quei personaggi oggi si sia perso. C’è meno violenza, meno sesso, meno vita. Ho visto un po’ di questi film, non mi piacciono».