Il governatore della California Gavin Newsom ha dichiarato lo stato di emergenza, in tutto lo Stato. La causa è un problema annoso per la California: i roghi. Negli ultimi giorni i grossi incendi che sono scoppiati hanno costretto più di 200.000 persone a lasciare le proprie case. Malgrado i californiani siano abituati a dover fronteggiare i roghi, questa volta la situazione appare drammatica.

Gli incendi più gravi in questo momento sono quelli nella Sonoma County, a nord di San Francisco. Nel fine settimana appena trascorso le fiamme hanno bruciato una superficie di circa 200 chilometri quadrati. E hanno distrutto 94 strutture. Sono circa 3.000 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni per spegnere i roghi. La speranza delle autorità è che perdano forza nel corso della giornata di lunedì oggi 28 ottobre con la diminuzione del vento.

A proposito del Kincade Fire, l’enorme incendio sviluppatosi a nord di San Francisco, alcuni testimoni riferiscono di una “apocalisse, di qualcosa mai visto prima. I forti venti hanno reso difficile gli sforzi dei pompieri, impegnati 24 ore su 24. Le fiamme sono infatti contenute solo al 10% e a causa loro 2,7 milioni di abitanti sono al buio, in quello che è il maggiore blackout volontario della storia.

Siamo in una posizione difensiva contro Madre Natura“, ha dichiarato il portavoce dei pompieri, Jonathan Cox, assicurando comunque che le evacuazioni si sono svolte senza intoppi. Il timore delle autorità è che le fiamme, complici i venti, possano dilagare ulteriormente, spingendosi in aree che non bruciano da decenni e quindi con una vegetazione rigogliosa.

Nelle strutture allestite per ospitare gli evacuati La Croce Rossa e i volontari prestano soccorso e aiuto. I ricchi californiani per il momento non sono scossi dalle fiamme, divampate mercoledì in seguito al malfunzionamento di una linea dell’utility PG&E. Per loro infatti, a soli 3.000 dollari al giorno, sono disponibili pompieri privati per tenere al sicuro le loro proprietà milionarie.