Capi iconici, storici ma senza tempo, sempre attuali nella loro eleganza, frutto della passione e della capacità progettuale di un couturier che proviene da studi ingegneristici e sceglie di dedicarsi alla moda con un approccio personale. Renato Balestra è l’emblema della vera haute couture e di un’eleganza che non ha mai accettato compromessi. Le sue creazioni esprimono l’amore e la stima per le donne. Roma è la città dove Balestra è nato come stilista e dove c’è sempre stato l’atelier, così sofisticato ed internazionale nei suoi salotti.

Fino al 2 febbraio 2020 anche la prestigiosa Fondazione Zeffirelli a Firenze, in occasione della 97a edizione di Pitti Uomo, si tinge dell’iconico Blu Balestra grazie all’inaugurazione di “Celeblueation”.  L’antologica di Renato Balestra rende omaggio al talento creativo di una delle più prestigiose firme della moda italiana nel mondo e gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Prodotta da Armando Fusco e fortemente voluta da Pippo Zeffirelli, l’esposizione vede protagonisti circa 300 pezzi tra bozzetti, disegni e abiti, testimonianze di un percorso che evidenzia l’evoluzione dello stile del couturier durante una lunga carriera costellata di successi. Renato Balestra si racconta in esclusiva a VelvetMag.

Intervista esclusiva VelvetMag a Renato Balestra

 

 

Maestro come nasce l’idea di questa esposizione?

Franco Zeffirelli è stato un grandissimo artista e anche un grande uomo. Ho avuto l’onore di essergli amico e la gioia di aver collaborato ai costumi di scena di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello. Ricordo quanta passione metteva nel suo lavoro e i suoi risultati così eclatanti. Devo ringraziare “Pitti Uomo”, la Fondazione del più grande Maestro del teatro, della cultura, vera gloria italiana ed in particolare Pippo Zeffirelli, che ha creduto e collaborato a questa prestigiosa iniziativa.

Balestra e il legame tra il teatro e la musica

 

Quanto è forte il legame tra la sua couture ed il teatro e la musica, e quanto queste due espressioni artistiche hanno avuto modo di influenzare il suo percorso creativo?

La musica è una grande compagna di vita. Tutto intorno a noi è suono, se è armonioso tanto meglio. Molte volte la musica mi ha ispirato nelle mie collezioni e, dopo tanti anni di studio di questa arte, sono approdato con entusiasmo ad intraprendere il mio percorso creativo con la mia moda e con i miei costumi teatrali.

L’iconico Blu Balestra

 

ll “Blu” sta a Balestra, così come il “Rosso” sta Valentino. Come mai proprio la tonalità del blu è stato il colore prediletto in tutte le sue creazioni?

E’ stato scelto per istinto. Fin da piccolo tra le varie cose se c’era il blu sceglievo sempre quello. Con il tempo e con il fatto che nelle mie collezioni mettevo sempre qualcosa di blu è diventato il Blu Balestra. Il blu per me rappresenta il colore dei sogni, della fantasia, è il colore del cielo!

L’eleganza per il Maestro

 

Recentemente, parlando di Chiara Ferragni, ha dichiarato che “L’eleganza non è solo questione di vestiti e stile. E’ importante come ci si comporta”. Oggigiorno chi, fra i personaggi noti femminili, è sinonimo per lei d’eleganza?

E’ difficile rispondere, lo stile è l’impronta di ciò che si è no di cosa si fa. Stile non è soltanto un bel vestito, ma anche il modo di indossarlo, di parlare, di avere cultura, deve essere tutto armonioso!

 

Lei è uno dei più grandi stilisti italiani, la sua moda è da sempre sinonimo di eleganza e raffinatezza. Tra i giovani creativi c’è qualcuno che stima particolarmente?

Io amo molto i giovani, li invito sempre ad avere la fantasia per prima cosa, osare per vincere! Ci sono molti stilisti giovani e validi e auguro loro tutto il successo possibile.

 

La mostra “Celebluation” ha toccato diverse città, oltre Firenze: Napoli, Trieste, Domodossola, Capua, Bankogk. Ha in programma di portarla anche nella capitale?

Vorrei tanto portare la mia “Celeblueation” a Roma. Ci sto lavorando, ma deve essere un evento veramente mio con una location ed una organizzazione ad altissimi livelli per poter realizzare una cosa degna di Roma. Se la capitale si riorganizzerà per essere degna del suo passato nella moda sarò felice di essere presente con tutto il mio entusiasmo.

La rivedremo sulle passerelle? Ha in previsione dei defilè?

Sono stato presente a Roma fino all’estremo, ho dato tutto il contributo possibile finchè ho potuto. Auguro a Roma di riprendere appena possibile la bandiera dell’eleganza e sarò senzameno il primo a portarne il vessillo.