A meno di tre settimane dalla notte degli Oscar 2020, sono molte le incognite e poche le certezze. Tra queste, rimane senza dubbio la categoria per il Miglior Attore, storicamente una delle cinque nomine chiave per decretare il film americano dell’anno. Insieme ai premi per il Miglior Film, Regia, Sceneggiatura Originale e Attrice, la terzultima categoria della nottata segnerà un dato importante per il lungometraggio che andrà probabilmente a trionfare; votato regolarmente dagli oltre settemila membri dell’Academy, il premio difficilmente sfuggirà a Joaquin Phoenix, autore con Joker di una delle interpretazioni più celebrate della stagione. Ma gli avversari non sono da meno, ed è a loro che andremo a dedicare un focus in vista della grande notte.
Ecco i cinque candidati alla categoria Miglior Attore alla Notte degli Oscar 2020
Joaquin Phoenix – “Joker“
Quello di Arthur Fleck, lo abbiamo detto, è stato uno dei personaggi più importanti di quest’anno cinematografico. Un percorso trionfale iniziato a Venezia ha ormai posto Phoenix come stra-favorito nella categoria; quasi impossibile riuscire a strappargli un premio già messo in cascina con i Golden Globe. Si tratta della sua quarta nomina in carriera: a 45 anni, è probabilmente arrivato il suo momento.
Leonardo Di Caprio – “C’era una Volta a Hollywood“
Il grande snobbato degli ultimi anni è tornato al cinema dopo ben quattro anni dal successo e l’Oscar di The Revenant. Il film di Tarantino sarà con ogni probabilità il titolo più premiato dell’edizione; comunque sia, difficilmente porterà al divo protagonista la sua seconda statuetta in carriera. Più probabile invece un premio da Non Protagonista per Brad Pitt, anche lui “grande vecchio” ancora in attesa della consacrazione.
Adam Driver – “Storia di un Matrimonio“
Una delle rivelazioni dell’anno, distribuito via Netflix appena un mese fa dopo il successo di Venezia, Marriage Story è in corsa in tutti i premi principali. E se dovrà probabilmente rinunciare alle categorie maggiori, le chance di portare a casa qualcosa ci sono. Sarà difficile per Driver emergere contro i super-concorrenti della categoria; l’attore americano è ormai in piena fase di lancio, e la sua prima nomination da protagonista non sarà certo l’ultima.
Antonio Banderas – “Dolor Y Gloria“
Erano anni che Pedro Almodovar mancava dalla grande cerimonia hollywoodiana. Dopo la stagione d’oro degli anni 2000, il maestro spagnolo sembrava adagiatosi in un sereno manierismo; il lavoro autobiografico di quest’anno lo ha restituito al massimo della forma e del successo di critica, consacrando Antonio Banderas come partner artistico di una vita. Il regista castigliano ha lasciato la ribalta proprio all’amico, ora in gara da protagonista e portabandiera per il film, dopo il successo al Festival di Cannes.
Jonathan Pryce – “The Two Popes“
Chiude la cinquina l’outsider dell’edizione, una leggenda del cinema per un motivo o per l’altro mai candidato come protagonista in una carriera decennale. Jonathan Pryce raccoglie quanto meritato con una nomination simbolica, pressoché impossibile da trasformare in premio; resta il dovuto riconoscimento per una stella del cinema più difficile e indipendente degli ultimi trent’anni.
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