Con oltre un milione di follower tra Instagram e Facebook, la famiglia Pozzoli è diventata un vero e proprio fenomeno del web, una sorta terapia di gruppo virtuale per chiunque abbia dei figli: loro sono mamma Alice Mangione, papà Gianmarco (Giamma) Pozzoli e i piccoli Giosuè e Olivia Tosca, diventati, inconsapevolmente, le star dei loro video.
“Raccontare attraverso la metafora circense quello che è il circo familiare”, queste le parole che Alice utilizza per descrivere il loro spettacolo teatrale “A-Live: perché sopravvivere ai figli è una cosa da ridere”, in cui la coppia, questa volta senza figli, porta in scena una dissacrante e personale visione del mondo della genitorialità e non solo.
The Pozzolis Family a teatro: “Le persone che ci vengono a guardare si sentono capite”
Sabato 8 febbraio sarete al Teatro Cilea di Napoli per presentare il vostro spettacolo “A-live! Perché sopravvivere ai figli è una cosa da ridere!”. Partiamo proprio da questo, quali saranno le novità e cosa di ciò che il pubblico è abituato a vedere nei vostri video, porterete con voi sul palco?
I temi che trattiamo nello spettacolo girano intorno a quelli che abbiamo sempre raccontato nei nostri video: quindi il rapporto di coppia, lo stravolgimento di quando arrivano dei bambini, che cosa significa diventare genitori oggi. Naturalmente tutto questo sembra molto serioso ma la verità è che nello spettacolo portiamo questo circo: abbiamo trovato questa metafora circense, raccontare il circo familiare. Saranno due ore di show, grande varietà con tantissimi stili, tra il musical, il balletto lo stand up e gli sketch in stile anni ’60 raccontiamo tutti gli aspetti della genitorialità oggi.
Rispetto al web gli spettatori saranno lì davanti a voi. Quanto verranno coinvolti
nello spettacolo?
Il coinvolgimento non sarà fisico, nel senso che è un parlare con il pubblico, ma sarà totalmente emotivo. La cosa più bella è quando dopo lo spettacolo spendiamo ore a leggere i messaggi che ci arrivano prima di addormentarci, dopo che le persone hanno assistito. Raccontiamo tanto di loro, la cosa che sorprende di più è che le persone si sentono capite, è come se si chiedessero ‘ma come fanno a sapere tutte queste cose di me’ e questo è molto bello.
“Abbiamo la responsabilità di essere davvero come raccontiamo”
In un mondo, quello virtuale, in cui molto spesso si tende a mostrare sempre il lato bello delle cose, voi siete stati i primi a trattare i problemi che ogni famiglia con figli deve affrontare. Come ci si sente ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che stanno riscontrando le vostre stesse problematiche?
Dal punto di vista comunicativo ci sentiamo molto più responsabili di prima, non possiamo ignorare il fatto di avere una grandissima community molto standardizzata che ci segue, quindi non possiamo esimerci dal veicolare anche messaggi più importanti oltre a quelli che possono alleggerire le giornate dei genitori. In quanto genitori questo diventa una grande opera di responsabilità perché non ci si può mettere dalla parte dei giusti e poi ‘razzolare male’. Abbiamo la responsabilità di essere davvero come raccontiamo.
“Quando diventi genitore scopri davvero chi sei”
Ora siete voi a dare consigli alle coppie in attesa, ma quali sono, invece, le cose che avreste voluto sapere, ma che nessuno vi ha detto, sull’essere genitori?
Mi sentirei di dire quasi tutte! Non eravamo per niente preparati. La generazione dei nostri genitori non aveva la cultura di spiegarti quando eri bambino che cosa era giusto e sbagliato. Siamo entrambi cresciuti con un’educazione personale, guidati più dalla curiosità che dall’insegnamento e quindi quando ci siamo trovati ad essere genitori non sapevamo davvero cosa aspettarci.
Scopri tante cose di te, quando diventi genitore la cosa più stravolgente è che scopri davvero chi sei, perché non puoi fingere con i tuoi figli. Dal momento in cui hai dei figli diventi quello che sei sempre stato però all’ennesima potenza. Quindi se sei una persona leggermente ansiosa, ma che cerca di mascherare la propria ansia nella vita di tutti i giorni, quando avrai un figlio diventerai iper ansioso. Si amplifica tutto quello che sei già stato. È una bella sfida restare uniti come coppia perché queste grandi verità possono a volte far vacillare la coppia.
Siete mai stati criticati per la scelta di esporre i vostri figli sul web?
No, salvo sporadici messaggi che in realtà venivano anche posti in maniera molto educata. Ma era inevitabile che ci fossero anche i nostri bambini in quest’avventura. Il fatto di raccontare un’esperienza familiare e mettere i nostri figli sui social, per noi, si fonda su una scelta di base, ovvero non mettere mai nulla che possa ledere o compromettere la vita dei nostri figli.
The Pozzolis Family: “Come gestiamo tutto? Non dormiamo mai!”
Non solo web e teatro, vi siete cimentati anche nella scrittura a quattro mani di una sorta di manuale per neo genitori. Il filo conduttore è sempre lo stesso, la famiglia, ma come cambia il modo di trattare questo argomento in base ai diversi format e soprattutto in base ad un pubblico differente?
Non so se poi il pubblico sia effettivamente così diverso. Sicuramente abbiamo adattato la comunicazione ad ogni mezzo anche ispirandoci alla nostra esperienza, soprattutto per quanto riguarda l’editoria. Noi abbiamo tante cose non pubblicate, perché prima di essere noti come The Pozzolis Family, avevamo scritto diverse cose, ma poterlo fare con la garanzia di un’edizione è stato un privilegio incredibile.
Attori, star del web con un profilo da più di 400mila follower e soprattutto genitori, come fate a gestire il tutto?
È un bel cinema. Abbiamo istruito la nostra baby sitter che è diventata la collaboratrice numero uno della nostra famiglia. Purtroppo, avendo i nonni lontani, siamo totalmente soli nella gestione familiare quindi, anche se quando possono ci danno una mano, l’organizzazione è un bel delirio. Non dormiamo mai!