È atterrato oggi 3 febbraio all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo con circa 60 italiani che hanno lasciato la città cinese di Wuhan a causa del coronavirus. Dopo i controlli medici effettuati sul posto, i nostri connazionali sono stati trasferiti al campus olimpico della Cecchignola a Roma. Lì i medici li sottoporranno a un periodo di quarantena per due settimane.
Si tratta del tempo massimo di incubazione del virus. “Per il momento stanno tutti bene – ha detto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia come riporta online l’Ansa -. Devono ancora terminare i controlli sanitari e avranno tutta l’assistenza necessaria ma per il momento non ci sono problemi. In queste settimane in Cina, gli italiani hanno avuto molta pressione – ha aggiunto Verrecchia – ma mi pare che non siano provati. C’è solo la stanchezza del viaggio”.
A bordo dell’aereo c’erano anche sei bambini, mentre la persona rimasta in Cina perché ha accusato febbre “si trova in ospedale – ha detto Verrecchia- con l’assistenza del personale dell’ambasciata italiana. “. Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina ha poi ribadito che tra gli italiani che erano a Wuhan una ventina hanno scelto di rimanere in città. ”
“Organizzare il rientro è stato un lavoro molto complesso – ha concluso – ma tutto è andato come da programma”. Dopo l’arrivo e le prime visite mediche, i passeggeri hanno lasciato l’aeroporto di Pratica di Mare in direzione della città militare della Cecchignola a bordo di due pullman militari. È appunto alla Cecchignola che trascorreranno i 14 giorni di quarantena. Sia il personale sanitario, sia i soldati a bordo, sia i passeggeri indossavano mascherine e occhiali protettivi. Intanto all’istituto Spallanzani di Roma è ricoverato, in rianimazione, un paziente straniero. L’uomo, un anziano cittadino europeo di nazionalità irlandese, non presenterebbe però le caratteristiche di caso sospetto di coronavirus.