Amadeus batte il Baglioni bis. Oltre 10 milioni di spettatori (10.058.000) e più della metà della platea televisiva, ovvero il 52,2%. Questi numeri di chi ha guardato la prima serata del Festival di Sanremo, dalle 21.35 all’1.27 di martedì 4 febbraio. Un risultato migliore rispetto a quello dello scorso anno. Nel 2019, infatti, la media della prima serata fu di 10.086.000 telespettatori e del 49,5% di share. “52,2%! Minchia!”, commenta subito Fiorello su Twitter.

Fiorello in versione Don Matteo ha introdotto il presentatore Amadeus. Tiziano Ferro e l’interpretazione di Modugno, Rula Jebreal e il suo toccante monologo contro la violenza sulle donne in cui ha parlato di sua madre. E ancora Gessica Notaro che trasforma la sua storia in musica e Achille Lauro ‘francescano’ che si spoglia delle vesti sul palco. Così il Festival ha avviato l’edizione del 70° che è già lanciata verso un nuovo record di ascolti.

In conferenza stampa è intervenuta anche Rula Jebreal. “Ringrazio Selvaggia Lucarelli, che mi ha aiutato a dire le cose giuste. Ho letto che qualcuno ha detto che lei è esperta in ‘zoccolaggine’, parole di una violenza incredibile, che mettono a rischio anche la nostra sicurezza”.

La Jebreal ha raccontato un’alternanza commovente fra storia vera (“mia madre si è suicidata dandosi fuoco, l’uomo che l’ha violentata aveva le chiavi di casa”) e le canzoni come catarsi dalla violenza. Selvaggia Lucarelli ha commentato con l’agenzia di stampa Adnkronos la collaborazione con la giornalista.

Rula ha avuto coraggio a parlare davanti alla platea dell’Ariston – ha detto Lucarelli -. Interpretazione, commozione, forza”. E continua: “Appare battagliera, invece è uscita la sua parte vera e fragile. Collaborare ancora con Rula? Non lo so, ci rivedremo per un caffè”. “Tutto è nato da una telefonata che mi ha fatto Rula la settimana scorsa nella quale mi diceva che le piace come scrivo e mi ha voluto incontrare. Mi ha parlato di quello che voleva dire, quello che voleva raccontare, mi ha fatto leggere quello che era stato già buttato giù dagli autori Rai, e man mano abbiamo costruito insieme il testo che poi Rula ha letto e interpretato a Sanremo”.

“Molto ha fatto la sua interpretazione e la sua commozione, la forza della sua storia. – continua Selvaggia Lucarelli – Credo che la Jebreal abbia compreso che dieci minuti da sola sul placo di Sanremo voleva dire avere l’occasione di poter dire qualcosa di forte, di poter lanciare un messaggio forte a tantissime persone in un contesto giusto, di silenzio, di attenzione e un poco solenne come quello di Saremo quando si spengono le luci”.