Applausi a scena aperta. Sono quelli che il pubblico presente alla cerimonia di premiazione degli Oscar 2020 ha riservato a Kobe Bryant, deceduto lo scorso 26 gennaio. L’uomo non è stato soltanto il più incredibile cestista della storia mondiale del basket – vincitore, tra gli altri, anche di due ori alle Olimpiadi – ma anche un volto del mondo del cinema. Sì, perché nel 2018 Kobe – in qualità di sceneggiatore – ha vinto il Premio Oscar per il Miglior cortometraggio di animazione. Il suo Dear Basketball (per la regia di Glen Keane) all’epoca conquistò la totalità del pubblico degli Academy Awards. L’uomo, lo ricordiamo, ha anche recitato in due film, Kobe Doin’ Work (2008) e Io sono Bruce Lee (2012).
Il tributo a Kobe Bryant agli Oscar 2020
Per questo motivo, durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2020, era inevitabile che Kobe Bryant fosse ricordato con affetto. Per il pubblico statunitense (e anche mondiale) costituisce una pietra miliare della storia, e non solo per quanto concerne lo sport. Durante la splendida serata, c’è stato in particolare un momento di grande commozione generale. È stato nel momento in cui è stato proiettato il video In Memoriam, un tributo che ha omaggiato e ricordato le personalità del cinema scomparse durante l’ultimo anno. Sulle note di Yesterday, cantata dalla bravissima Billie Eilish, è apparsa in apertura anche l’immagine di Kobe. Accompagnata da alcune sue toccanti parole: «La vita è troppo breve per impantanarsi ed essere scoraggiati, bisogna darsi una mossa, bisogna andare avanti».
Il ricordo di Spike Lee
Non solo il tributo In Memoriam. A ricordare Kobe Bryant durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2020 ci ha pensato anche Spike Lee. Il regista e il cestista erano grandi amici e lavorarono insieme al documentario Kobe Doin’ Work del 2008. Lee, per ricordarlo, si è presentato sul red carpet con un completo viola e giallo, colore dei Lakers, e con ai piedi le scarpe da ginnastica modello Kobe Mentality. «Questa sera presento e rappresento. Quando Kobe vinse l’Oscar non c’ero, mi aveva battuto…», ha dichiarato il regista.