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L’arte e il coronavirus: quali mostre sono aperte e quali no

Il coronavirus non risparmia nemmeno l’arte. Anzi, i musei risultano forse tra le realtà maggiormente colpite in seguito ad ordinanze nazionali che ne hanno imposto la chiusura per almeno una settimana.  Ci saranno proroghe oppure no? In attesa degli sviluppi, facciamo il punto della situazione analizzando alcuni casi nelle principali città del nostro paese. Interessante è anche assistere alla nascita di soluzioni alternative, complice la tecnologia, per fruire ugualmente delle mostre.

Raffaello, Ritratto di Baldassare Castiglione, Portrait of Baldassarre Castiglione, 1513, olio su tela / oil on canvas
Parigi, musée du Louvre, dèpartement des Peintures © Musée du Louvre, Dist. RMN – Grand Palais / Angèle Dequier

ROMA

RAFFAELLO ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

Al momento la capitale è “salva”: le mostre procedono a pieno ritmo, nonostante alle inaugurazioni aleggi un lieve timore al primo colpo di tosse o starnuto di qualcuno. Per esempio, il problema delle Scuderie del Quirinale sembra essere rappresentato più che altro dalla gestione delle polemiche nate in seguito alla decisione del direttore degli Uffizi Eike Schmidt di prestare il ritratto di Leone X, considerato inamovibile, per la grande mostra dedicata a Raffaello in programma dal 5 marzo nel museo capitolino. La decisione di Schmidt ha infastidito talmente tanto il comitato scientifico degli Uffizi – realtà co-organizzatrice dell’evento – da arrivare a presentare le dimissioni. Polemiche a parte, si consiglia di visitare l’iniziativa dedicata al maestro urbinate nel cinquecentenario della sua morte, munendosi però prima dei biglietti acquistabili on-line alla pagina https://www.scuderiequirinale.it/mostra/raffaello-000

Robert Doisneau, Le baiser de l’hôtel de ville, Paris 1950 © Atelier Robert Doisneau

BOLOGNA

ROBERT DOISNEAU A PALAZZO PALLAVICINI

Al momento non è stata rimandata la personale di Robert Doisneau, prevista dal 6 marzo a Palazzo Pallavicini a Bologna. 143 le opere in mostra tutte provenienti dall’Atelier, la struttura creata nel 1986 da Francine Deroudille e dalla sorella Annette, figlie del celebre fotografo francese, allo scopo di conservare e tutelare il suo lavoro. Ma attenzione però, perché la Regione Emilia-Romagna il 23 febbraio ha emesso un’ordinanza per mezzo della quale sono stati sospesi «i servizi di apertura al pubblico dei musei, degli istituti e di tutti i luoghi della cultura» fino al 1° marzo per scongiurare il diffondersi del Covid-19.

Ragnar Kjartansson, Bonjour, 2015
Performata come parte di Seul celui qui connaît le désir presso Palais de Tokyo, Parigi. Dal 21 novembre 2015 al 10 gennaio 2016, ogni giorno per dodici ore / Performed as part of Seul celui qui connaît le désir at Palais de Tokyo, Paris. 21 November 2015 to 10 January 2016, daily for 12 hours
photo Justine Emard
Courtesy l’artista / the artist, Luhring Augustine, New York e / and i8 Gallery, Reykjavik

RAGNAR KJARTANSSON AL MAMbo

Tuttavia, c’è chi si ingegna e sfrutta la tecnologia al meglio. È il caso del MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) che consente di vedere in diretta streaming almeno l’installazione-performance Bonjour di Ragnar Kjartansson. L’opera fa parte della collettiva AGAINandAGAINandAGAINand – di cui VelvetMag ha già ampiamente riferito in questo articolo – incentrata sul tema della ripetizione attraverso i capolavori altri 6 artisti. Bonjour sarà visibile dal 27 febbraio all’1 marzo sul canale YouTube del MAMbo con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 16 alle 18, sabato e domenica dalle 12 alle 14 e dalle 16 alle 18. Qui maggiori informazioni http://www.mambo-bologna.org/

Paola Agosti, Forlì, 1978, Giovane operaia ferraiola in cantiere/Young iron worker © Paola Agosti

FONDAZIONE MAST

Per lo stesso motivo, sempre fino al 1° marzo non si potrà visitare Uniform into the work/out of the work, il nuovo progetto della Fondazione Mast a cura di Urs Stahel. A partire da quella data in poi si consiglia di consultare il sito https://www.mast.org/ per verificare se la chiusura è stata prorogata o meno. Attraverso oltre 600 scatti di grandi fotografi internazionali, vengono mostrate le varie tipologie di abbigliamento indossate dai lavoratori in contesti professionali differenti. In particolare, il progetto consiste in una collettiva sulle divise da lavoro nelle immagini di 44 fotografi – tra cui Manuel Alvarez Bravo, Walker Evans, Arno Fischer, Irving Penn, Herb Ritts, August Sander e in una monografica di Walead Beshty che raccoglie centinaia di ritratti di addetti ai lavori del mondo dell’arte incontrati dall’artista.

Vittorio Gui, Senza Titolo, 2019, tecnica mista e olio su tavola, 124×184 cm. Courtesy Small Cube Gallery

MILANO

MIA PHOTO FAIR 2020 E GEORGES DE LA TOUR A PALAZZO REALE

Senza dubbio tra le città più colpite dall’emergenza coronavirus è Milano che ha visto l’annullamento della maggior parte degli eventi culturali. Per esempio, rimandata a data da destinarsi è la decima edizione del Mia Photo Fair, la fiera della fotografia e dell’immagine in movimento prevista al The Mall di Porta Nuova dal 19 al 22 marzo 2020. Anche il centralissimo Palazzo Reale annuncia sul sito ufficiale la chiusura straordinaria fino al 1° marzo. Tra le varie iniziative promosse dall’istituzione museale milanese, speriamo si possa tornare presto ad ammirare i dipinti protagonisti di Georges de La Tour – L’Europa della luce, la prima mostra in Italia dedicata al pittore del Seicento e ai suoi rapporti con i grandi maestri del suo tempo, in programma fino al 7 giugno.

Biancaneve e i Sette Nani, 1937, Disney Studio Artists, Composizione con acetato. Inchiostro e pittura su acetato e
guazzo su carta (riproduzione dell’originale) © Disney

DISNEY AL MUDEC

Il Mudec fa sapere che è troppo presto per determinare la sorte dell’attesissima mostra Disney – L’arte di raccontare storie senza tempo, la cui apertura per ora è confermata per il 19 marzo 2020. L’esposizione racconta i capolavori di Walt Disney, riconducendo le storie alle antiche matrici di tradizione epica: sono i miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio narrativo delle diverse culture del mondo. Si consiglia di monitorare il sito per non incorrere in spiacevoli disagi https://www.mudec.it/ita/

Davide Bramante, My own Rave. New York (Disney Maxell, variante), 2010, esposizioni multiple in fase di ripresa, non digitali; plexiglass a ph neutro, courtesy dell’artista

DAVIDE BRAMANTE A FABBRICA EOS

Invece, a Fabbrica Eos di Milano (Piazzale A. Baiamonti 2) l’arte non si ferma. Dal 6 al 18 marzo la galleria avrebbe ospitato l’esposizione fotografica di Davide Bramante New York, New Dehli, New Old. Tuttavia, per “schivare” il problema coronavirus ed evitare il sovraffollamento dell’inaugurazione, si è pensato di anticipare l’apertura della mostra al 3 marzo, esponendo ogni giorno in vetrina un’opera nuova dell’artista siciliano. La galleria resterà aperta dalle 11 alle 18, come disposto per questi eventi dalla Regione Lombardia.

Mantegna, Andrea (1431-1506): La Vergine col bambino e i SS. Girolamo e Luigi di di Tolosa. Paris, Musee Jacquemart-Andre’*** Permission for usage must be provided in writing from Scala.

TORINO

ANDREA MANTEGNA A PALAZZO MADAMA

Anche a Torino la situazione non è delle migliori, poiché un’ordinanza regionale ha stabilito la chiusura fino al 29 febbraio 2020 di tutti musei: Palazzo Madama, la GAM, il MAO e Camera compresi. L’offerta in quanto ad eventi d’arte in Piemonte è ampia, tuttavia ci limitiamo a segnalarne due in particolare: Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno – la grande esposizione dedicata al famoso artista del Rinascimento italiano in programma fino al 4 maggio a Palazzo Madama – e Memoria e Passione. Da Capa a Ghirri. Capolavori dalla Collezione Bertero che, a Camera, presenta più di 300 fotografie della Collezione Bertero, realizzate da circa 50 autori (Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Lisetta Carmi, Henri Cartier-Bresson, Mario Cresci, Mario Dondero, Alfred Eisenstaedt, Franco Fontana, Luigi Ghirri, Michele Zaza ed altri ancora…). Fino al 10 maggio.

©Ciril-Jazbec

NAPOLI

Tutto tace per il momento anche all’ombra del Vesuvio. Fino al 31 maggio 2020 si potrà visitare Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition, un’affascinante mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Si tratta di uno spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori scopriranno le cause e gli effetti del riscaldamento globale. Prodotta da OTM Company e Studeo Group, in collaborazione con National Geographic Society, la mostra d’arte è realizzata con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana. I temi più scottanti della contemporaneità irrompono nelle sale del Museo, dimostrando che passato e presente non sono così lontani come ci si aspetta.

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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