L’Italia deve ripartire. L’emergenza Coronavirus non può bloccare il Paese. È così che le scuole italiane riaprono dalla settimana entrante in tutte le regioni tranne che in quelle dove si trovano le aree “cluster”. Ossia, le zone degli iniziali focolai e della maggiore diffusione del nuovo virus. Saranno quindi Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ha mantenere lo stop alle lezioni e a non consentire ancora a bambini e studenti il rientro in classe.
“Governo e Regioni unite”
Lo impongono ragioni di scrupolo e sicurezza sanitaria che è bene adottare fino a domenica 8 marzo. Per la regione Marche c’è invece il ritorno a tutte le altre attività così come avviene per tutte le altre regioni che avevano sottoscritto l’ordinanza unica nazionale. La notizia è riportata online dall’Ansa. “Abbiamo adesso concluso la riunione, domani mattina (1 marzo, ndr.) pubblicheremo il nuovo decreto in pieno raccordo con le valutazioni dei governatori. C’è un clima di grande collaborazione”, ha detto il premier Giuseppe Conte uscendo dalla Protezione Civile.
Misure economiche
In merito alle misure economiche, il presidente Conte ha ricordato ai governatori in videocollegamento che il Consiglio dei ministri ha approvato misure di immediato impatto per le situazioni più critiche. Fra queste: la previsione della cassa integrazione ordinaria e in deroga per i lavoratori costretti a casa. “Ma non ci accontenteremo”, ha aggiunto Conte, ricordando che il Governo stava già lavorando “a una terapia d’urto”. Ossia “a un complessivo provvedimento di rilancio del Paese”. “Non ci fermiamo qui”, ha ribadito.
Liguria, situazione particolare
Lunedì 2 marzo riapriranno le scuole in Liguria ad eccezione della Provincia di Savona, ha annunciato il governatore Giovanni Toti. “La Provincia di Savona vedrà applicate ancora le limitazioni valide oggi per tutta la Liguria, con le scuole chiuse, mentre le altre province della Liguria torneranno ad essere assimilate alle aree simili del resto del Paese, senza limitazioni” ha spiegato.
Lombardia, Veneto, Emilia
L’annuncio delle scuole chiuse la prossima settimana in Lombardia e Emilia-Romagna era stato già annunciato dalle rispettive regioni. Da parte del governo c’è “sostanziale adesione alle nostre richieste”: così ha detto al TgR Lombardia l’assessore al Welfare della regione Giulio Gallera mentre è in corso la videoconferenza con il governo. Ci sono alcuni approfondimenti da fare ma per quanto riguarda le scuole “sarà prorogata per un’altra settimana” la sospensione. Scuole, nidi e università in Emilia-Romagna restano chiusi anche la prossima settimana. Lo conferma su Facebook il governatore, Stefano Bonaccini.
Calcio di seria A in tilt
Sul fronte sportivo non mette tutti d’accordo la decisione della Lega di rinviare al 13 maggio Juve-Inter e le altre quattro partite di Serie A. Match che si dovevano giocare questo fine settimana a porte chiuse. “Bisogna adottare criteri univoci e armoniosi. Sono preoccupato per il futuro, perché se viene prorogato il blocco fino all’8 marzo, anche le gare della prossima giornata sono a rischio”, dice l’ad dell’Inter Beppe Marotta. Mentre per l’allenatore della Roma Fonseca, “per la regolarità del campionato è meglio rinviare tutte le partite”. Protesta dei tifosi dell’Inter sul web: “Così il campionato è falsato”.