L’attrice Federica Quaglieri, in piena quarantena da coronavirus, ha ideato un format in quaranta puntate intitolato “Live non è la Quaglieri” affollato di personaggi alquanto svalvolati. Il popolo del web ha gradito: visualizzazioni oltre il milione.
In tempo di Coronavirus, e conseguente quarantena, vari artisti come attori, musicisti, ballerini, si sono fatti in quattro per intrattenere il pubblico sui social. Tra questi l’attrice Federica Quaglieri, un’attrice di teatro, cinema e fiction che ha iniziato giovanissima la sua carriera. Ha lavorato in telefilm come “Incantesimo”, “Commesse”, “Don Matteo”. “Live non è la Quaglieri” è un prodotto che ha curato interamente da sola, costruendo in toto la trasmissione. Un’esperienza molto diversa da quella del palcoscenico, che ama profondamente e con cui, prima del lockdown, ha girato i teatri di tutta Italia.
“In effetti quando tutto è cominciato ero in tournée con due monologhi teatrali, di cui uno comico di Teatro cabaret, che ho scritto, diretto e interpretato, dal titolo “Tu di che karma sei”. L’altro invece è di Teatro sociale, dal titolo “ Filippo” sul tema della violenza di genere, scritto da Betta Cianchini con la regia di Walter Garibaldi. Il blocco ha interrotto ogni cosa: per questo nella mia mente ha cominciato a prendere forma e vita il format del Live”.
Dal teatro a un “live in video” realizzato in autonomia, ovvero Live non è la Quaglieri: non deve essere stato facile.
“Infatti, per mettere in pratica ciò che avevo in mente, mi sono trovata a dover acquisire tante competenze specifiche che mai prima erano state le mie. Oltre alla parte strettamente creativa e recitativa, ho dovuto imparare a girare bene, a montare, a utilizzare le luci giuste, a scaricare filmati da riportare poi in un formato adatto al telefono. Già, perché io ho utilizzato solo lo smartphone. Oltre a dover rispettare le regole del web che, prevede tempi molto diversi da quelli dei canali ufficiali. In cinque minuti dovevo aver creato e confezionato un’intera puntata. È stata una sfida. Non ci avevo mai pensato prima ma, ora che l’ho fatto, devo dire che mi sono divertita molto, e che lo rifarei.
In effetti divertirti, e divertire, sembra essere la “mission” del tuo lavoro visto che hai lavorato molto in trasmissioni dal taglio comico-umoristico.
“Sono stata tre anni accanto a Francesca Reggiani, in un programma Sky dal titolo “Bastardi”, e sempre per Sky ho fatto “S.C.Q.R”. Poi, c’è stato un programma che ho amato molto dal titolo “Una poltrona per due”, andato in onda sulla rete nazionale. In quel caso facevo un personaggio straordinario e surreale. Così come surreali erano i suoi ospiti. Ho dei ricordi meravigliosi, per esempio, di un’icona come Silvana Pampanini che durante “Una poltrona per due” ho avuto modo di conoscere. Una trasmissione ideata da Walter Garibaldi, con cui collaboro spesso, e che ha avuto come illuminato produttore Adriano Aragozzini. Colui che portò diverse edizioni del Festival di Sanremo a picchi di oltre 20 milioni di spettatori, record rimasto tutt’oggi imbattuto”.
Durante il lockdown quindi hai piacevolmente lavorato a più non posso. Sei riuscita a fare qualcos’altro? Dipingere? Cucinare? Rivoluzionare la casa?
“Se il cinema è la settima arte, non so quale sia la cucina ma per me è senz’altro una forma d’arte. Mi sono divertita a sperimentare nuove ricette, a giocare con i colori dei piatti, e ad assaporare così uno dei più autentici piaceri della vita: il cibo. Mi sono in un certo senso coccolata con delle cose buone. Spesso, ho anche preparato dei piatti della mia infanzia che, in qualche modo, mi riportassero alla memoria dei giorni felici. Cucinare mi mette allegria. E l’ho spesso fatto ascoltando della musica e con un calice di buon vino in mano”
Photo Credits: Federica Quaglieri Press Office