Durissima condanna quella arrivata da parte di Paul McCartney nei confronti di organizzatori e governo italiano, precisamente in merito alla discussa decisione di mancato rimborso per l’ormai defunta stagione dei concerti 2020. Come molti altri, anche l’ex Beatles avrebbe dovuto suonare in Italia e nel resto d’Europa, precisamente toccando la penisola il 10 e il 13 giugno. Doppio concerto a Lucca e a Napoli, ovviamente sold out, e ovviamente cancellato in maniera sembra definitiva. Il Decreto Cura Italia non prevede però il rimborso agli spettatori paganti, che vedranno assegnatisi, al posto della cifra spesa, dei voucher da investire presso le medesime agenzie. Una scelta che ha sconvolto il cantante per primo.
Niente rimborso per gli spettatori paganti: Paul McCartney contro il governo italiano dopo aver scoperto la commutazione in vaucher delle cifre pagate
In un post scritto in italiano sul proprio profilo, Paul McCartney ha dunque espresso tutto il proprio disappunto per la decisione governativa di commutare i rimborsi in “buoni” spendibili. “E’ veramente scandaloso che chi ha pagato il biglietto non possa riavere i suoi soldi“, le sue parole sdegnate. “Senza i fan non ci sarebbe musica. Sono fortemente in disaccordo con il Governo Italiano e con Assomusica. A tutti gli altri Paesi che avremmo dovuto visitare in estate è stato offerto il rimborso completo dei biglietti. Sta anche agli organizzatori e legislatori italiani fare la cosa giusta. Siamo tutti dispiaciuti che i concerti non possano avere luogo, ma tutto questo è solamente un insulto ai fan.”
Lo sfogo di Paul McCartney ha inevitabilmente riportato alla luce il già discusso caso dei biglietti, che a questo punto verrà affrontato in maniera più diretta, esposto com’è all’opinione pubblica. Non mancherà una risposta di organizzatori e ministeri, per chiarire il punto di vista delle associazioni nei confronti della ben poco apprezzata decisione.
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