I russi vorrebbero tornare su Venere e riportare campioni di suolo sulla Terra. Lo fa sapere Dmitry Rogozin, il capo dell’agenzia spaziale di Mosca. Gli scienziati hanno intenzione di costruire veicoli spaziali alla SpaceX, cioè razzi che si possano riutilizzare come quelli prodotti dall’azienda americana dell’imprenditore Elon Musk.

L’obiettivo, naturalmente, è sfidare e battere gli eterni rivali statunitensi nell’infinita corsa allo Spazio. Secondo la Agence France Presse (AFP) lo stesso Rogozin ha rivelato che l’agenzia sta costruendo un razzo a metano. Si ceca di sostituire la navicella Soyuz-2. Il nuovo razzo potrà essere riutilizzato – questa sarebbe l’intenzione – almeno 100 volte. L’agenzia spaziale russa intende sfruttare le conoscenze acquisite e sperimentate dagli americani, in particolare dagli ingegneri di SpaceX. Al fine di non ripetere gli errori che hanno fatto e di superarli.

Scatta una sorta di sfida. Che per i russi passerà da una “scorciatoia”: gli ingegneri di Mosca vogliono accorciare i tempi. Per quanto riguarda Venere, il capo dell’agenzia parla di un pianeta ancora “russo”, rimandando al fatto che l’Unione Sovietica è stata l’unica nazione che è riuscita a far atterrare un veicolo sul pianeta. Atterrare su Venere è infatti molto complicato. Il pianeta è totalmente avvolto da un’atmosfera rovente fatta quasi tutta da biossido di carbonio.

Studiare la condizione odierna di Venere, secondo molti scienziati, potrebbe permettere di comprendere i livelli di rischio da parte della Terra di finire nella stessa situazione. Questo perché l’uomo e l’ambiente stanno immettendo sempre più gas serra nell’atmosfera. Un elemento che sta contribuendo in maniera determinante al riscaldamento della Terra.