Il governo Conte valuta in queste ore di correre subito ai ripari per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Potrebbe quindi essere anticipato a oggi 10 ottobre o a domani 11 ottobre l’annunciato Decreto del presidente del consiglio (Dpcm) con le nuove, restrittive, regole anti Covid.

I contagi che si registrano in Italia in questa prima metà di ottobre dell’ annus horribilis 2020 sono in crescita esponenziale. Si è superata la barriera dei 5mila al giorno e ci si avvicina ai 6mila. Secondo quanto riporta La Stampa, oggi 10 ottobre a Roma, nel giorno in cui nella capitale si è svolta una nuova manifestazione di piazza dei “no mask”, una riunione di emergenza a palazzo Chigi metterà a punto le misure da inserire nel dpcm.

Il provvedimento potrebbe essere anticipato a stasera o domani, secondo fonti di governo, quindi ben prima la data prevista del 15 ottobre. Si discute come applicare un’ulteriore stretta, per evitare poi il peggio. Si valuta tutto, scrive La Stampa, ma non un nuovo lockdown generalizzato. Le ipotesi sul tavolo sono altre e vanno da un quasi obbligo di smart working per limitare anche l’affollamento dei mezzi di trasporto, al limite alle presenze alle feste e ai ricevimenti, fino al divieto di asporto di alcolici dopo le 22 e alla chiusura anticipata dei locali, misura questa che il premier vorrebbe scongiurare.

Arrivando anche a ipotizzare lockdown circoscritti. A Napoli, ad esempio, si potrebbe profilare la chiusura di interi quartieri della città, invasi dal virus. Sempre che la situazione non precipiti. Perché altrimenti, ha preannunciato il governatore Vincenzo De Luca, con 1.000 contagi al giorno sarebbe obbligatorio un lockdown dell’intera Regione. Secondo La Stampa l’indice di contagio Rt è già allarmante in alcune regioni. In Sicilia (1,34), Piemonte (1,33), Campania (1,31) e Basilicata (1,33). E in Lombardia dove oggi 10 ottobre si contano circa mille nuovi casi. Sarebbero queste le regioni italiane a maggior rischio di lockdown: totale o parziale.