“L’Italia è oggi in una situazione ben diversa rispetto a quella del mese di marzo, anche se questa situazione si sta rivelando molto critica“. Sono le parole che ha pronunciato alla Camera dei Deputati, oggi 22 ottobre, il premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio ha illustrato il Dpcm del 18 ottobre che ha integrato e superato quello precedente, risalente a soli cinque giorni prima, il 13 ottobre.
Le misure già in atto
Già solo questo fatto indica che in Italia gli effetti della pandemia si stanno aggravando. Sembra quasi che le norme restrittive per tentare di frenare la diffusione del coronavirus abbiano ormai il fiato corto. Destinate a essere presto sorpassate dalla corsa, apparentemente inarrestabile, del virus. Del resto, da stasera 22 ottobre in Lombardia e da domani 23 ottobre in Campania e Lazio, scatterà il coprifuoco notturno quotidiano dalle 23 alle 5 del mattino. Secondo alcuni presto altre regioni italiane seguiranno. Ci si organizza, cioè, anche a livello locale, per far fronte a una sorta di “guerra”.
“Siamo dentro la pandemia…”
“Saremo pronti a intervenire nuovamente se necessario – ha assicurato Conte ai deputati -. Siamo ancora dentro la pandemia e il costante aumento dei contagi ci impone di tenere l’attenzione altissima. Stavolta però, forti dell’esperienza della scorsa primavera, dovremo adoperarci, rimanendo vigili e prudenti”. Solo per le scuole secondarie di secondo grado sono previste modalità ancora più flessibili di organizzazione dell’attività didattica. La ministra Azzolina presiederà perché questo avvenga.” Si tratta di misure “che contemplano ingressi degli studenti scaglionati, a partire dalle 9, con possibilità di ricorrere anche ai turni pomeridiani”.
La cassa integrazione va avanti
Il premier ha parlato quindi del rifinanziamento della cassa integrazione. “I contraccolpi della crisi sono ancora forti e non è possibile, in questa fase, dismettere la rete di protezione disposta sin dall’inizio della crisi in favore dei lavoratori e delle imprese – ha detto -. È per questa ragione che rifinanziamo con 5 miliardi un nuovo e ulteriore ciclo della cassa integrazione, prevedendo la gratuità della cassa integrazione per le imprese che hanno registrato perdite oltre una soglia predeterminata”.