A Montecarlo la cultura, nonostante il covid-19, è più viva che mai. Parte infatti proprio da oggi, giovedì 22 e prosegue fino al 25 ottobre 2020, la mostra temporanea intitolata “Il Principato di Monaco e il commercio con il Levante ai tempi dei luigini (XVII secolo)”. La retrospettiva è allestita presso il Museo dei Francobolli e delle Monete del Principato. Sarà possibile ammirare, solamente per quattro giorni, delle monete incredibilmente rare e preziose risalenti persino all’epoca di Luigi XIV. Un’occasione unica per tutti gli appassionati di numismatica e non solo. L’esposizione ripercorrerà il sodalizio tra Montecarlo e l’Impero Ottomano. Non mancherà anche una sezione dedicata ai documenti d’archivio e ai libri d’epoca.
Durante questo periodo i Principi Onorato II e Luigi I furono gli artefici più intraprendenti di una politica economica e commerciale intrapresa e sviluppata in sinergia con l’Impero ottomano. Il regno allora era chiamato il Levante, oggi ridotto alla Turchia. Il Principe Onorato II di Monaco, infatti, strinse dei forti e solidi legami commerciali con le autorità del Levante. Ciò avvenne ancor prima della fine della guerra franco-spagnola, sancita dalla Pace dei Pirenei nel 1659. Dal 1662, Colbert, che era succeduto a Nicolas Fouquet alla carica di Ministro francese delle Finanze, organizzò un particolare e produttivo sistema economico.
Ciò portò la Principessa di Dombes, cugina di primo grado di Luigi XIV, e il Principe Luigi I di Monaco, ad intrecciare una stretta alleanza. I reali, infatti, emisero le monete, presenti in mostra al Museo dei Francobolli e delle Monete, necessarie alle transazioni e agli scambi commerciali. La realtà superò poi gli obiettivi perseguiti dagli ideatori dell’iniziativa.
Proprio per questo motivo le sopravvalutarono e le pagarono fino a due volte il loro valore d’emissione, trasformandole così in merce. Di conseguenza, Luigi I di Monaco e poi alcuni signori genovesi e toscani fecero coniare in massa milioni di monete d’argento, poi denominate luigini, che riportavano ritratti oltraggiosamente imitati di quello della Principessa de Dombes. Alcuni speculatori imbrogliarono addirittura sul peso delle monete e sulla loro imitazione per massimizzare i guadagni. Questa proliferazione di luigini (monete false) di pessima qualità portò a proibirne la circolazione sotto le autorità ottomane, precisamente nel 1669 e nel 1670. Se volete scoprire di più, non perdete quindi la mostra al Museo dei Francobolli e delle Monete di Montecarlo. L’esposizione mira a riportare in auge ai giorni nostri questa singolare storia.
La struttura museale si trova a Fontvieille accanto all’Espace Léo Ferré, ed è aperta al pubblico dal gennaio 1996. Ogni due anni il Museo accoglie la manifestazione mondiale “MONACOPHIL”, che raduna i filatelici più prestigiosi al mondo. I primi francobolli monegaschi presero vita nel 1885 dal Principe Carlo III. All’epoca il Principato era membro dell’Unione Postale Universale, e la sua filatelia si rifaceva alla Convenzione di vicinato stilata con la Francia il 9 novembre 1865, in virtù del trattato del 2 febbraio 1861.
Le prime monete monegasche vennero create nel gennaio 1640 dal Principe Onorato II. Vennero coniate rifacendosi al sistema nizzardo del Duca di Savoia. Nell’ottobre 1643 Luigi XIV concesse a Onorato II la possibilità di poter fare circolare liberamente in Francia le sue monete d’oro e d’argento, a condizione che si allineassero sulle monete francesi equivalenti. Questa regola arrivò nel 1865 per tutte le monete monegasche, fino all’introduzione dell’euro, il 1° gennaio 2001. Oggi gli euro monegaschi circolano in tutta la zona euro, e Montecarlo dispone di una quota annua nelle stesse condizioni concesse a tutti gli altri Paesi facenti parte del sistema euro. Il Museo dei Francobolli e delle Monete è un’ istituzione culturale che fornisce anche servizi commerciali.Tramite i suoi sportelli propone infatti i francobolli e le monete del Principato, nonché i prodotti parafilatelici come opere, smalti e foulards.
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