Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm per tentare di arginare il dilagare del coronavirus in Italia. Si tratta del quarto decreto del presidente del Consiglio nell’arco di appena venti giorni. Il punto essenziale del Dpcm attuale è che istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene ogni singola regione italiana.
Tre aree di rischio
Da domani 5 novembre fino al 3 dicembre l’Italia sarà dunque divisa in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). Con regole e divieti diversi. Nella zona rossa rientrerebbero al momento, secondo quanto riporta Repubblica, Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania. Zona arancione: Puglia, Sicilia, Liguria e probabilmente il Veneto. Tutte le altre sono zone verdi. Le Regioni hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali. E il governo ha promesso un “coinvolgimento”. In realtà non si tratterà di fasce rigide. Ma ci sarà la possibilità che, a seconda dell’aggravarsi o meno della situazione sui territori, una regione passi da un livello a un altro.
Coprifuoco dalle 22
“Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Lo si legge, specifica l’Ansa, nel testo della bozza.
Stop agli spostamenti
Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di elevata gravità- “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori“. Può riguardare intere “Regioni o parti di esse”. La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.
Zone rosse: chiusi anche i negozi
Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all’articolo 1 ter. “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari”. Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l’attività motoria “in prossimità della propria abitazione” e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.
Mascherina obbligatoria a scuola
La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. “L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza – si legge nel testo -. Con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”.