Campania e Toscana ultime arrivate, da domenica 15 novembre saranno in zona rossa. Cambia ancora la geografia dell’Italia in lotta contro il coronavirus dopo il Dpcm Conte del 6 novembre scorso. In meno di dieci giorni è la seconda volta che mutano i colori di quello che appare come una forma, sia pure differenziata, di lockdown leggero nel nostro Paese. Sono ora 7 le regioni in zona rossa, 9 quelle in zona arancione e 5 quelle in zona gialla, le meno in crisi per i contagi da Covid. Il totale assomma a 21 perché il Trentino-Alto Adige è composto dalla provincia autonoma di Trento e dalla provincia autonoma di Bolzano.
Zone rosse, arancioni e gialle
In zona rossa Campania, Toscana, Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta. Emilia-Romagna, Friuli e Marche diventeranno arancioni, raggiungendo Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Restano in zona gialla: Lazio, Molise, Sardegna, Trento e il Veneto.
Dall’Abruzzo a Bolzano
Di seguito riportiamo una sintesi di ciò che accadrà in ogni singola regione italiana secondo quanto riporta online l’agenzia di stampa Ansa. In Abruzzo è previsto il potenziamento dei controlli tramite impianti di diffusione sonora per richiamare l’attenzione delle persone. In Basilicata si sta definendo l’abolizione delle zone rosse locali nei Comuni di Genzano di Lucania e Irsina. La provincia autonoma di Bolzano è zona rossa, con un regime definito “lockdown duro”: nel capoluogo l’attività motoria potrà svolgersi entro una distanza massima dalla propria abitazione di 1.000 metri, e c’è un’app per controllarla. A Trento, invece, scatta una nuova ordinanza su chiusure festive, mercati all’aperto e modalità per fare la spesa.
Da Napoli a Bologna
A Catanzaro, in Calabria, stop alle attività didattiche in presenza per le scuole di ogni ordine e grado fino al 28 novembre, nonché agli asili pubblici e privati. Campania: attese a Napoli misure simili già in atto a Benevento e Torre Annunziata, quali la chiusura per strade e piazze affollate. A Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, stop a iniziative, manifestazioni ed eventi in centro storico, compresa l’attività degli artisti di strada. In Friuli consumazioni al bar solo da seduti dopo le 15, attività motoria lontana dai centri storici, centri commerciali chiusi nei prefestivi e festivi.
Roma, Genova e Milano
Roma, capitale e capoluogo del Lazio: messaggi “anti-folla” dalle auto dei vigili e accessi contingentati in caso di assembramenti nelle vie dello shopping, monitorate con l’elicottero. Stop alle fermate metro del centro. Il Comune valuta l’apertura delle ztl. Decisa la chiusura dei maxi-store e dei mercati non alimentari nei festivi. In Liguria, a Genova, in arrivo una ordinanza per vietare dal weekend le passeggiate in alcune parti della città, come il lungomare. Nella Lombardia ricaduta in zona rossa spicca Milano per controlli serrati e chiusure. Marche: coprifuoco dalle 22 alle 5, dad al 100 per cento alle superiori, chiusi bar, pasticcerie e gelaterie.
Dal Piemonte alla Sardegna
Nel Molise ristoranti e bar chiudono alle 18, i negozi restano aperti fino all’orario di chiusura. Stretta severa per il Piemonte, vietati gli spostamenti se non per lavoro, necessità o salute. Chiusi bar e ristoranti. In presenza solo le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media. A Bari, capoluogo della Puglia, il sindaco ha aumentato i controlli in alcune vie della città e nei pressi delle grandi strutture commerciali. Chiusi tre giardini e lo skate park. A Cagliari, capoluogo della Sardegna, vietate bici e altri mezzi su ruote sulla passeggiata dell’Ammiragliato. Il sindaco di Palermo (Sicilia), Leoluca Orlando, ha sospeso l’ordinanza, già annunciata, di chiusura delle scuole dell’obbligo. Fino al 3 dicembre divieto di stazionamento in centro e nel weekend anche sul litorale.
Dala Toscana al Veneto
In Toscana potrebbero scattare chiusure di strade e piazze maggiormente frequentate, come a Firenze o a Empoli. Livorno ha già disposto di interdire l’accesso ai “moletti” lungo mare nel fine settimana. In Umbria, a Perugia, chiusa fino al 22 novembre la scalinata della cattedrale di San Lorenzo. La Valle d’Aosta si affida all’online: lezioni universitarie solo a distanza. Ordinanza regionale in Veneto contro lo “struscio”: non è permesso passeggiare nei centri storici delle città e nelle aree affollate. Per centri commerciali e supermercati favorire l’accesso degli anziani nelle prime due ore. Stretta anche sui mercati all’aperto. A Verona nel fine settimana senso unico per le strade pedonali.