Lombardia e Sardegna zona arancione da domenica 24 gennaio. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con i nuovi colori dell’Italia divisa per fasce di rischio Covid. Le due regioni passeranno quindi alla fascia intermedia. La Lombardia, in particolare, abbandona la zona rossa. Sul fronte della carenza dei vaccini il commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, non usa mezzi termini: “La riduzione del 20% della fornitura dei vaccini Pfizer non è una stima. È una triste certezza.” L’Avvocatura dello Stato si muove e prepara ricorsi. Il gruppo farmaceutico promette di risolvere presto i problemi di produzione.
La rabbia del Commissario
“Non mi servono le rassicurazioni, mi servono i vaccini” dice Domenico Arcuri parlando al quotidiano La Stampa. Il taglio delle forniture della Pfizer preoccupa sempre di più. In Italia, come anche nel resto d’Europa, questa settimana sono arrivate molte meno dosi del previsto. “Ci sono molti modi di dimostrare gli inadempimenti – sostiene Arcuri -. Certamente noi pensiamo che Pfizer al momento sia inadempiente. Stiamo lavorando con l’Avvocatura”. “Attualmente l’azienda sta lavorando per portare la produzione da 1,3 miliardi a 2 miliardi di dosi per il 2021 – afferma il farmacologo Carlo Centemeri, della Lorenzini Medical Foundation MI-NY -, quindi 700 milioni in più di quelle previste inizialmente, a seguito della richiesta della Comunità Europea.” “Al tempo stesso la Pfizer, nel suo stabilimento europeo, sta potenziando la produzione con bioreattori aggiuntivi”, ha concluso, secondo quanto riporta l’Ansa.
In 10 Regioni indice Rt sopra 1
Dopo cinque settimane di crescita ininterrotta, scende l’indice di trasmissibilità Rt in Italia collocandosi a quota 0,97, e calano anche i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. Ma è troppo presto per pensare ad una effettiva inversione di rotta della curva epidemica: restano ancora troppi i decessi ed i casi – 472 le vittime nelle ultime 24 ore, con 13.633 nuove infezioni – e 12 regioni si mantengono comunque sopra la soglia critica del 30% di occupazione delle Rianimazioni. Attualmente sono dieci le regioni con Rt sopra 1. Molise e Sicilia guidano la classifica dell’Rt rispettivamente con 1.38 e 1.27. Questo il quadro degli Rt puntuali regione per regione contenuto nella bozza del 36/o monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute con dati al 20 gennaio 2021 relativi alla settimana 11/1/2021-17/1/2021.
Caso Lombardia, la posizione dell’Iss
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato nella serata del 22 gennaio due nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire da domenica 24 gennaio. Passa in area arancione la Regione Sardegna (era gialla). La Regione Lombardia, in seguito alla relazione tecnica dell’Istituto superiore di sanità, passa da area rossa ad area arancione con una settimana di “ritardo”. E divampano le polemiche. “La Regione Lombardia, nella settimana corrente, ha modificato i dati relativi alla settimana precedente il 22 gennaio – sostiene l’Iss -. La modifica ha riguardato in particolare il numero di pazienti sintomatici con infezione confermata sui quali si basa il calcolo dell’Rt. Questa variazione ha comportato la modifica della stima di Rt della settimana precedente”.
La replica di Fontana
“Nessuna richiesta di rettifica, ma un necessario aggiornamento di un ‘campo del tracciato’, che quotidianamente viene inviato all’Istituto Superiore di Sanità” replica in una nota la Regione Lombardia guidata dal Attilio Fontana, rispondendo all’Iss, a proposito della controversa questione del calcolo dell’Rt che aveva determinato la zona rossa. “Azione, condivisa con l’Istituto Superiore di Sanità – prosegue la nota – resasi necessaria a fronte di un’anomalia dell’algoritmo utilizzato dall’Iss per l’estrazione dei dati per il calcolo dell’Rt, segnalata dagli uffici dell’assessorato al Welfare della Regione e condivisa con Roma”.
Boccia: “Torniamo a collaborare”
Sul tema è intervenuto anche il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: “Come rappresentanti delle istituzioni dobbiamo onorare le bandiere se diciamo la verità sempre e comunque. La regione Lombardia ha trasmesso i dati, certificati, e questa settimana ha rettificato i dati. Succede, speravo finisse lì e mi auguro che le polemiche finiscano. Ma ho visto che si è fatta fatica nell’ammetterlo. Non è mai successo prima, basta ammetterlo. C’è differenza tra rettifica e aggiornamento”, ha evidenziato Boccia a Titolo V. “Torniamo alla solidarietà, all’unità e alla collaborazione. Ci può essere un errore in totale buona fede, non c’è nulla di male, succede, poi ci si ci assume la responsabilità”, ha concluso il ministro.