Sono passati ben 60 anni dall’esordio de La Carica dei 101, 17esimo classico Disney che ha lanciato la figura intramontabile di Crudelia De Mon. Per la serie: quando i cattivi ci piacciono ancor più dei buoni.
Farebbe paura persino a un leòn, e forse anche per questo da 60 anni Crudelia De Mon è un’icona per adulti e piccini. Era il 25 gennaio 1961 quando La carica dei 101 usciva al cinema per diventare, con un incasso di 153 milioni di dollari (rispetto ai 4 investiti per produrlo, incredibile) il maggiore incasso dell’anno. Fu proprio la storia animata dei dalmata più famosi del mondo a risollevare le sorti della Disney, ridotta quasi al lastrico dopo una serie di fallimenti, in ultimo quello de La bella addormentata nel bosco. Ma diamo a Crudelia quel che è di Crudelia: l’antagonista più riuscita nella storia della Disney ha contribuito al successo senza tempo del film, ancora una volta a dimostrazione del fatto che un buon cattivo può trasformarsi in leggenda.
La carica dei 101 – che ha rappresentato un’autentica svolta nella linea produttiva della Disney – a differenza dei 16 film precedentemente lanciati sul mercato fece un uso ridotto della musica. La sound-track del cartone animato è infatti composta da sole 3 canzoni, di cui ovviamente la più famosa è proprio Crudelia De Mon. Chiunque l’ha cantata e soprattutto fischiettata: difficile non pensare prima alla canzone e, solo dopo, al tenero muso dei piccoli dalmata.
Crudelia De Mon, la cattiva leggendaria
Nomen omen, è proprio il caso di dirlo di fronte ad un’antagonista che ha già il presagio della disavventura nel suo biglietto da visita. Crudelia De Vil – questo il nome originale del personaggio – rimanda proprio a “cruel” (crudele) e “devil” (diavolo). Non è da meno il gioco di parole scelto per l’adattamento italiano, Crudelia De Mon: “crudele” e “demone”, appunto. Per non parlare dell’abitazione in cui vive, l’inquietante Hell Hall che cita proprio l’inferno.
Il resto del successo lo deve sicuramente ad uno charme da Haute Couture, ad una camminata felina, all’iconico bocchino per sigaretta e, ovviamente, alle pellicce che sinuose la accompagnano nella sua falcata demoniaca. Un mix clamoroso che le è costato il 39º posto nella AFI’s 100 Years, 100 Heroes and Villains, come miglior cattiva cinematografica. Una lista in cui Crudelia è in ottima compagnia accanto ai grandi cattivi del cinema. Al primo posto, immancabilmente, l’Hannibal Lecter di Anthony Hopkins, il Norman Bates di Psyco, Jack Nicholson in Shining e perfino il computer HAL 9000 di Kubrick in 2001: Odissea nello Spazio.