AGGIORNAMENTO ORE 19 – Sergio Mattarella ha fatto una dichiarazione di pochi minuti al termine del terzo e ultimo giorno di consultazioni al Quirinale. Il presidente ha tratto la conclusione che potrebbe esserci una maggioranza di governo che ricalca quella attuale. “Ma questa maggioranza va doverosamente verificata” ha sottolineato il capo dello Stato.

 

Appare ancora lontana una soluzione della crisi di governo nel terzo e ultimo giorno di consultazioni da parte del capo dello Stato. Eppure qualcosa si muove. Il capo politico pentastellato, Vito Crimi, apre a Renzi e fa infuriare Di Battista. Dal canto suo il centrodestra, con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, dopo aver incontrato Sergio Mattarella chiede il voto e ribadisce: “Nessun appoggio a questa maggioranza”.

Crimi: “Serve un patto di legislatura”

Sorpresa nella posizione dei dirigenti del Movimento Cinque Stelle, la parte politica che ha espresso il presidente del Consiglio oggi dimissionario. I pentastellati, dal capo politico Vito Crimi in giù, puntano le fiches su Giuseppe Conte. E questo si sapeva. Ma ora aprono a Italia Viva per cercare di conciliare il premierato di Conte con la stessa maggioranza che lo ha sostenuto finora. “Il M5s appoggia l’attuale maggioranza, ma con un patto di legislatura e l’unica persona in grado di presiedere questo governo è Conte”, ha affermato Crimi dopo le consultazioni con Mattarella. “Grazie a questo esecutivo e al premier abbiamo recuperato credibilità in Europa. Ma in questi giorni stiamo rischiando di distruggere tutto, l’Italia ha bisogno di fare in fretta per uscire dalla crisi” ha sottolineato.

Italia Viva: “Può nascere un governo più forte”

“Qualsiasi scelta farà il presidente della Repubblica sarà la migliore possibile – risponde a distanza il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato -. Veti su Conte? Lo abbiamo detto mille volte che non abbiamo veti e preclusioni su nessuno”. “Non esiste il veto ad personam, se ci sono veti su Iv basta dirlo. Senza il nostro leader Matteo Renzi non c’è neanche Italia Viva”, sostiene Rosato. “Abbiamo detto che dobbiamo confrontarci sui contenuti perché il governo è caduto sull’incapacità di fare le cose. Non si può dire che è andato tutto bene. Se ci confrontiamo con molta schiettezza può nascere un governo più forte di prima“.

La reazione di Di Battista

Ma l’apertura del capo politico del M5S crea la vemente reazione di alcuni esponenti. A partire da Alessandro Di Battista: “Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un “accoltellatore” professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie”.

Salvini e Meloni: “L’Italia deve votare”

“Al Presidente della Repubblica è stata confermata la nostra richiesta di valutare l’ipotesi di scioglimento delle Camere e del ricorso ad elezioni – ha detto Matteo Salvini -. Il centrodestra auspica che sia così offerta agli italiani la possibilità di dare vita in breve tempo ad un governo coeso con un programma comune condiviso dagli elettori e con una maggioranza forte per affrontare in tempi brevi i gravi problemi della nazione”. “Mi pare che il centrodestra nei fatti è unito – aveva dichiarato Giorgia Meloni a Rai Radio Uno prima di salire al Quirinale -. L’opzione su cui siamo tutti d’accordo è andare a votare: non mi pare che cambierà”.

Il capo dello Stato e le sue possibili scelte

Ora tutto è nelle mani del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella tirerà le fila delle dichiarazioni e delle prese di posizione che, davanti a lui, i partiti politici rappresentati in Parlamento hanno fatto. Le strade per il capo dello Stato sono diverse. Certo, il presidente deve tener conto delle indicazioni dei gruppi e anche delle tensioni che esistono, soprattutto fra M5S e Italia Viva. È possibile, in linea teorica, un reincarico a Conte, lo chiedono i pentastellati e il Pd ma Matteo Renzi ha fatto trapelare la sua ostilità a questa soluzione. Potrebbe arrivare un mandato esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico. A meno che le ultime dichiarazioni di Crimi aprano nuove possibilità alla maggioranza. Le prossime ore saranno decisive.