I musei riaprono. Da Milano a Napoli, le 5 mostre da non perdere
Una “boccata d’arte” che per tanti rappresenta ossigeno puro. Molti musei di altrettante regioni d’Italia hanno riaperto dopo mesi di blocco, a causa delle restrizioni finalizzate al contenimento della pandemia. VelvetMag ha selezionato per voi cinque interessanti mostre da vedere, da Milano a Napoli, con la raccomandazione di verificare gli orari di visita prima della visita.
CARLA ACCARDI AL MUSEO DEL NOVECENTO A MILANO
Lei è stata una grande pittrice italiana che, dal 1947, ha contribuito all’affermazione dell’astrattismo in Italia. Il suo nome è Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014) e a lei è dedicata la prima monografica all’interno di un’istituzione pubblica a sei anni dalla scomparsa. Il 9 febbraio al Museo del Novecento di Milano aprirà infatti Carla Accardi. Contesti, una mostra che rientra nel palinsesto “I talenti delle donne”: una serie di iniziative dedicate alle donne protagoniste delle arti visive e del pensiero creativo.
In esposizione quasi 70 opere – tra dipinti, plastiche (sicofoil) e installazioni – che raccontano il vivace contesto storico, sociale e politico in cui l’artista si è mossa. Un’occasione unica per ammirare i suoi segni ben riconoscibili, ma poco decifrabili. Il lavoro di Accardi è ricco di riferimenti linguistici espressi con determinazione e sperimentazione. Tutto ciò le ha consentito di riscuotere enorme successo di critica e di pubblico in un periodo in cui il mondo della pittura era prevalentemente di competenza maschile. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa.
ANTONIO LIGABUE AL PALAZZO DEI DIAMANTI A FERRARA
Il 1° febbraio ha riaperto a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti, una mostra antologica a proposito della vita e delle opere di Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, 1965). I curatori Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua svelano il fantastico universo figurativo di “Toni al mat” – il matto, così veniva chiamato – attraverso 100 opere tra dipinti, sculture e disegni, alcune mai esposte sinora. A Ferrara trovano spazio autoritratti profondi, ritratti, nature morte, paesaggi agresti, scene di caccia e tormente di neve; e ancora gli animali domestici che hanno popolato i quadri del primo periodo, serpenti, tigri dai denti aguzzi e leoni feroci. Una vera e propria giungla che l’artista immaginava fra i boschi del Po.
Un’esistenza segnata dalla povertà, dalla malattia mentale e dall’emarginazione che ha però trovato riscatto nell’enorme passione per la pittura. Genio incompreso, soltanto nel 1961 arriverà la sua consacrazione a livello nazionale grazie ad una mostra alla galleria La Barcaccia a Roma. Antonio Ligabue. Una vita d’artista – questo il titolo della mostra – è dedicata a Franco Maria Ricci, l’intellettuale recentemente scomparso che, tra le varie attività, tanto si è prodigato per far conoscere l’arte di Ligabue. Gli orari sono dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 19.30.
UN RITRATTO DI DANTE E I LUOGHI DEL POETA NELLE FOTOGRAFIE DI MASSIMO SESTINI – FIRENZE
In seguito all’appuntamento romano al Quirinale, la mostra Dante 700 – Un ritratto di Dante e i luoghi del poeta nelle fotografie di Massimo Sestini giunge oggi nell’ex refettorio del complesso monumentale di Santa Maria Novella a Firenze. Con questo evento proseguono quindi le celebrazioni del VII centenario della morte del Sommo Poeta. Massimo Sestini – fotoreporter di fama internazionale – ripropone le tappe salienti dell’autore della Divina Commedia attraverso 23 scatti speciali: da Firenze a Ravenna, dove sono conservate le spoglie di Dante, passando per la sorgente dell’Arno sul Monte Falterona. Ma anche Venezia, Roma, Verona e Poppi, per scoprire quanto il volto del poeta continui ad accompagnare le nostre vite. In esposizione compaiono alcune fotografie realizzate mediante tecniche sperimentali a dir poco “acrobatiche”. È il caso di un’immagine della città di Firenze ripresa dall’alto che Sestini ha immortalato sporgendosi da un elicottero, dimostrando così una grande prova di coraggio.
JOSEF KOUDELKA – RADICI. MUSEO DELL’ARA PACIS, ROMA
Rimaniamo in ambito fotografico per parlare della grande mostra intitolata Josef Koudelka. Radici che si è aperta il 1° febbraio al Museo dell’Ara Pacis a Roma. Fino al 16 maggio, lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka (Boskovice, 1938) verrà riproposto grazie ad oltre 100 immagini di grande formato finalizzate a riscoprire le radici della nostra storia. Il lavoro presentato a Roma è frutto di un lavoro durato trent’anni e che è consistito nel ritrarre alcuni tra i più importanti siti archeologici del Mediterraneo.
Infatti, gli scatti in bianco e nero di Koudelka sono stati realizzati tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele e naturalmente Italia. I risultati sono panorami senza tempo che raffigurano reliquie di un passato in linea con la cornice che li ospita, l’Ara Pacis per l’appunto, in quanto testimonianza della storia di Roma. La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto. Prima di recarsi al museo, si consiglia di acquistare a questa pagina il biglietto d’ingresso.
ALESSANDRO MENDINI AL MADRE DI NAPOLI
Per ultima, ma non per importanza è Alessandro Mendini: piccole fantasie quotidiane, la prima personale in un museo pubblico italiano dedicata al grande designer e architetto dopo la sua scomparsa, avvenuta il 18 febbraio 2019. Realizzata grazie a una collaborazione stretta con lo Studio Alessandro Mendini e curata da Gianluca Riccio e Arianna Rosica, la mostra indaga la multidisciplinarietà del lavoro di Mendini e il legame tra la sua poetica e la cultura artistica d’avanguardia, con un focus dedicato al suo rapporto con Napoli, città che ha ospitato alcuni suoi interventi di arte pubblica.
Tre i principali progetti: l’ideazione delle fermate della metropolitana di Salvator Rosa e Materdei e la riprogettazione di alcuni elementi chiave nell’ambito dei lavori di rinnovo della Villa Comunale. Per gli orari e i biglietti, consultare questa pagina.
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