La regina degli scacchi diventerà un musical di Broadway. L’idea ci piace? Moltissimo. Riusciamo ad immaginarci Beth Harmon che balla e canta circondata da fanti e cavalli? Un po’ meno. Ma per fortuna ci sentiamo in buone mani.
Effettivamente quando pensiamo a La regina degli scacchi la prima immagine che ci viene in mente è quella di Beth Harmon/Anya Taylor-Joy che fissa il suo avversario con sguardo glaciale mentre cerca di visionare la sua prossima mossa sulla scacchiera. La nuova eroina femminile lanciata da Netflix è rossa, ambiziosa come poche, cupa e malinconica ma soprattutto silenziosa. I silenzi di Beth sono la forza del suo personaggio: Beth parla poco mentre si fa strada in un mondo dominato da uomini, con passo felino e calibrato.
Ogni sua mossa nello spazio scenico è letteralmente ponderata, tanto nel gioco degli scacchi quanto nei rapporti personali. Il nostro ruolo di spettatori – così come quello dei suoi avversari – è quello di attendere, pazienti e affascinati, il suo prossimo gesto. Questo perché il suo silenzio pesa più di una battuta, che spesso infatti non arriva. E perché Beth-Anya lavora per sottrazione, al contrario del musical, che ha per natura una messa in scena corale, pomposa e marcata.
Viene difficile perciò immaginare la sua storia musicata, tra coreografie e canzoni, eppure la serie tv tratta dai romanzi di Water Tevis sta collezionando un successo dietro l’altro (in ultimo i due Golden Globe e il Critic’s Choice Award. Ora sbarcherà anche nei teatri: funzionerà? A produrre il musical di Broadway sarà la Level Forward, fondata anche dalla bisnipote di Walt Disney, Abigail Disney. Lasciano (molto) ben sperare le sue 37 nomination ai Tony Award.
Dopo aver acquisito i diritti teatrali di The Queen’s Gambit, la compagnia di intrattenimento ha dichiarato il suo entusiasmo in merito ad un progetto così innovativo e ricco di energia. «È un privilegio per Level Forward guidare l’incarico di portare The Queen’s Gambit sul palco attraverso l’amato e duraturo mestiere del teatro musicale», hanno dichiarato il CEO Adrienne Becker e la producer Julia Dunetz. «Raccontata da un punto di vista coraggioso e nuovo, il pubblico condivide già l’amicizia e la forza d’animo delle donne ispiratrici della storia che danno energia e sostengono il viaggio e il trionfo finale di Beth Harmon. La storia è un richiamo alla sirena tra le nostre lotte contemporanee per l’equità di genere e razziale, e non vediamo l’ora di portare avanti il progetto».
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