Nuovo giro di vite alle frontiere contro il Coronavirus. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso a chi negli ultimi 14 giorni abbia soggiornato o transitato anche in Bangladesh, oltre che in India. Il provvedimento, visto l’ulteriore aggravamento della situazione epidemiologica nei due Paesi asiatici, rafforza le misure di isolamento per le persone residenti in Italia autorizzate al rientro.

L’ecatombe in India

Sono 214  i passeggeri arrivati in serata di ieri 28 aprile all’aeroporto di Fiumicino da Nuova Delhi. Dovranno fare test e quarantena per arginare l’ultima contagiosa variante del Coronavirus: quella indiana. Cinquanta di questi passeggeri andranno nella cittadella militare della Cecchignola, gli altri in un Covid hotel sempre a Roma. In India si sono verificati centinaia di migliaia di nuovi casi in pochi giorni. La situazione è pesante anche nel vicino Bangladesh.

La nuova ordinanza di Speranza

A chiedere una stretta è il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti. Richiesta accolta dal ministro Speranza, che con una nuova ordinanza vieta l’ingresso, da qualsiasi punto di confine, a chi negli ultimi 14 giorni abbia soggiornato o transitato anche in Bangladesh oltre che in India. Il provvedimento inoltre, visto l’ulteriore aggravamento della situazione epidemiologica nei due Paesi, rafforza le misure di isolamento per le persone residenti in Italia autorizzate al rientro.

Il Recovery plan italiano

Sta per tagliare il traguardo finale, intanto, il Recovery plan dell’Italia. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza andrà al vaglio dell’Unione europea. Si conta di poter disporre di una parte delle risorse già entro l’estate. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha assicurato, in una dichiarazione congiunta in video collegamento con i colleghi di Germania, Francia e Spagna, che il Pnrr italiano, dopo aver “ricevuto un ampio consenso in Parlamento” sarà inviato all’Ue “entro la settimana”. Oggi 29 aprile il consiglio dei Ministri, salvo slittamenti, dovrebbe dare il via libera definitivo al pacchetto di investimenti e riforme da 248 miliardi. Di questi 191,5 miliardi sono fondi del Recovery, altri 30,6 miliardi del Fondo complementare finanziato in deficit. E ulteriori risorse dal progetto React-Eu e dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento Ue.