Si è parlato in questi mesi di “long Covid”: un’espressione anglosassone per indicare gli effetti a lungo termine, gli strascichi, se vogliamo, della pandemia di Sars-CoV-2 in coloro che l’hanno contratta e poi superata. Dopo la guarigione dalla malattia, infatti, in alcune persone si protraggono condizioni pesanti per qualche tempo. Si va da un senso di depressione a una sensazione di stanchezza nei muscoli, alla nausea e alla difficoltà a mantenere concentrazione mentale. E dalla classica cefalea (mal di testa) alla fatica a respirare e all’insonnia.
Il Piano italiano e il capitolo Salute
Si tratta di alcuni dei sintomi più frequenti in coloro che sono costretti ad affrontare il post-Covid. E che andrebbero considerati quali elementi importanti della programmazione futura della sanità italiana che avverrà grazie ai finanziamenti del Pian Next Generation Eu dell’Europa. Il Recovery plan italiano destina al capitolo Salute 15,6 miliardi di euro dei futuri fondi provenienti da Bruxelles – e spendibili entro il 2026 -. È la cifra più bassa rispetto alle altre 5 Missioni del Pnrr nazionale.
Un nuovo Sistema sanitario nazionale
Basteranno? Si potrà ricostituire una sistema sanitario nazionale rinnovato, più affidabile e dotato di maggiori risorse, in primo luogo per affrontare la pandemia di Covid e le prossime che dovessero arrivare? Se lo chiede e auspica un intervento il tal senso un lettore del Modenese, medico di famiglia, in una lettera inviata al Resto del Carlino e riportata sul sito del quotidiano. “Sono molto felice perché stanno calando i ricoveri da Covid in terapia intensiva e si sta riducendo il carico ospedaliero dei malati Covid – scrive Nunzio Borelli di Medolla – . In un recente incontro scientifico è stato evidenziato come la programmazione futura della sanità non potrà non tenere conto degli esiti della malattia da Covid.” “Mi auguro – prosegue- che nel Recovery Plan sia prevista una quota parte importante di investimenti per curare gli esiti della pandemia che ci potrà accompagnare per alcuni anni.”
Le Missioni del Pnrr
ll Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr) del nostro Paese, che serve a ottenere i finanziamenti europei, prevede sei missioni. 1) Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, con 42,5 miliardi. 2) Rivoluzione verde e transizione ecologica con 57 miliardi. 3) Infrastrutture per la mobilità sostenibile con 25,3 miliardi. 4) Istruzione e ricerca con 31,9 miliardi. 5) Inclusione e coesione sociale con 19,1 miliardi. 6) Salute con 15,6 miliardi.
Medicina del territorio
La Missione 6 del Recovery Plan inviato a Bruxelles piace agli infermieri e a molti medici, e non solo. Perché raddoppia la disponibilità di risorse per l’assistenza sul territorio, ma anche perché parla la loro lingua: reti di prossimità, Casa della Comunità, domicilio, Ospedali di comunità. Sono gli strumenti su cui si sta impostando il nuovo modello per dare gambe all’assistenza territoriale del Recovery.