Michelle Carpente è attrice, conduttrice e destination wedding planner, ovvero organizzatrice di matrimoni che si svolgono fuori dalla nazione di residenza dei futuri sposi. In uno dei periodi storici più delicati del nostro Paese, Michelle è riuscita a regalare ad una coppia il giorno più bello della loro vita. E non solo! L’attrice ha colpito dritto ai cuori dei più romantici con Matrimonio a sorpresa in Italia. Il nuovo format di cui è autrice, insieme a Gianluca Potenziani – andato in onda l’8 maggio su Real Time – è stato un “assaggio” di quello che si spera sarà presto una serie intera.
In questa nuova sfida, Michelle Carpente è riuscita ad unire le sue due anime professionali, nate grazie ad una solida formazione ed esperienza. Come per un puzzle, ha incastrato i pezzi che componevano il profilo di attrice-conduttrice con quello di destination wedding planner, creando un’unione vincente che ha dato vita ad un format altrettanto di successo.
Ne ha fatta tanta di strada l’attrice lanciata da Federico Moccia, che oggi ci racconta nel dettaglio il dietro le quinte di quella che è stata di recente la “puntata lancio” di Matrimonio a sorpresa in Italia; un format scritto a quattro mani insieme all’autore Potenziani e prodotto da Zoom Production in collaborazione con MR Moody. Siete curiosi di scoprire il mondo del wedding con la nostra Michelle? Noi di VelvetMag abbiamo scambiato due chiacchiere con l’attrice, che ci ha aperto le porte del destination wedding planner, spiegandoci cosa si nasconde dietro quel fatidico “sì” pronunciato dagli sposi.
Michelle Carpente intervista esclusiva
Com’è nata l’idea di creare un format televisivo dove si organizzano matrimoni senza che i futuri sposi sappiano nulla in merito ai preparativi?
L’idea di scrivere un format, in realtà, era partita due anni fa, quando ero sul set di Sei un paese meraviglioso. Proprio lì ho conosciuto la persona con la quale ho scritto Matrimonio a sorpresa in Italia, ovvero Gianluca Potenziani. Questo è stato un format scritto a quattro mani, e proprio in quel periodo dissi a Gianluca: «Voglio scrivere un format che parli di destination wedding», vale a dire di matrimoni di stranieri che scelgono l’Italia come meta per convolare a nozze.
Dopo aver fatto tutta una serie di brainstorming in un momento molto difficile per il destination wedding, già prima che arrivasse l’emergenza sanitaria, è successo che ci siamo ritrovati a fare il casting proprio durante lockdown più totale; dunque, con grandi difficoltà. Non sapevamo come far venire gli stranieri in Italia a sposarsi con tutti gli ospiti al seguito. Ragion per cui abbiamo poi optato per una coppia di stranieri che già risiedeva in Italia. Lavorando quindi al progetto, l’idea della sorpresa si è aggiunta dopo al discorso del destination wedding, per poi prendere un’importanza sempre maggiore.
Le tempistiche di una troupe televisiva sono ben diverse da quelle di un matrimonio, considerando
l’organizzazione e l’evento finale. Come siete riusciti a far coincidere le due realtà?
Con tantissima fatica! Il matrimonio è stato realizzato veramente in una settimana: infatti, quello che si vede è quello che è stato. Ho deciso di scrivere sul destination wedding perché sono una wedding planner. Conosco e so come si organizza un matrimonio e ho la piena consapevolezza dei tempi che ha una troupe televisiva. Quindi, ho iniziato con un bel brief la sera prima dell’evento, descrivendo momento per momento, attimo dopo attimo quello che sarebbe successo il giorno dopo, in modo tale che la troupe, lavorando e inquadrando il momento, sapeva già cosa sarebbe accaduto in quello successivo.
Un matrimonio non è come un set dove “se le cose vanno male, la rifai”. No! In un matrimonio è “buona la prima”, ed è un punto sul quale ho battuto tantissimo, perché non esiste al mondo che venga interrotto un matrimonio perché non sono state riprese delle cose importanti. Sono stati comunque bravissimi e anche trasparenti. Un dettaglio, questo, molto importante proprio perché non si può essere troppo invadenti. È il giorno più importante della vita della coppia, e non possiamo rovinarlo.
L’8 maggio su Real Time è andata in onda la prima puntata di Matrimonio a sorpresa in Italia. Un appuntamento pomeridiano che sembra aver gettato le basi per un seguito. Giusto?
Esatto! Stiamo già lavorando per realizzare altri episodi. La prima puntata è stata una prova per capire come reagiva il pubblico e se la rete era felice dei risultati ottenuti. Sai, quando lanci un format completamente nuovo, non sai mai quella che potrà essere la reazione. Quindi, anziché investire sulla realizzazione di tanti episodi, è giusto che se ne faccia soltanto uno per analizzare il feedback. In base a quello poi, puoi fare eventuali modifiche per quelle che potrebbero essere le successive puntate.
Cosa potrà aspettarsi il pubblico? Ci sarà qualcosa di nuovo?
Sicuramente andremo a fare delle modifiche: lavoreremo molto di più sull’effetto sorpresa. Come ti dicevo c’è il duplice binario: da un lato il destination wedding, dall’altro la sorpresa. Considerando il momento che stiamo vivendo, per poter realizzare nuovi episodi dobbiamo approfondire più sul concetto sorpresa che sul concetto stranieri, per cui probabilmente lavoreremo con dei matrimoni italiani. Al momento stiamo comunque ancora lavorando e capendo. Ma è molto probabile che approfondiremo di più il concetto sorpresa e meno il discorso delle differenze culturali.
Con Matrimonio a sorpresa in Italia hai potuto osservare da vicino le difficoltà che il mondo dei grandi eventi sta attraversando. D’altronde, le restrizioni anti-covid hanno portato non solo a enorme difficoltà economica, ma anche organizzativa. Tu e il tuo team come avete gestito tutto questo?
Io, fino all’ultimo momento, ho detto alle coppie – soprattutto straniere – di non cancellare, ma di eventualmente posticipare. E così è stato. Allo stato attuale i matrimoni di stranieri che andrò a fare sarà nel 2022. Nel 2021 invece, porterò avanti i matrimoni italiani.
Lavorando a stretto contatto con tante aziende che costituiscono la piramide del wedding, c’è un settore che secondo te necessita di un cambiamento, di una nuova formula?
Sicuramente il mio, quello dei planners perché in realtà è un lavoro che non ha un albo. Chiunque si sveglia la mattina può decidere di essere un wedding planner. Ed è per questo motivo che sono anche una docente di un corso di Destination wedding, perché appunto è importante essere formati. Quindi, prima vi è la formazione. Poi, altrettanto importante è la pratica e devo dire che quest’anno, con tutte le difficoltà del caso, ha segnato sicuramente un po’ un anno zero. Ovvero, un punto e a capo. Perché questo? Tante realtà, come tante persone che dicevano di fare planners – e non avevano l’esperienza – in questa situazione si sono trovate in grande difficoltà, grandissima. Quindi credo che ci sarà un sostanziale sfoltimento di queste figure. Ed è importante che il nostro ruolo venga in qualche modo definito, organizzato, delineato.
Per le coppie impegnate ad organizzare il proprio matrimonio, quali sono le principali linee guida per rendere questo giorno come uno dei più belli?
Non lo dico per portare acqua al mio mulino, ma intanto consiglierei a tutti – visto anche il momento storico che stiamo vivendo – di affidarsi ad un planner. Molto spesso si pensa che assumere un wedding planner abbia dei costi esagerati. In realtà, quando tu organizzi un matrimonio senza wedding planner, ti ritrovi comunque a fare i conti con dei fornitori che non ti conoscono, e che di conseguenza ti fanno il prezzo più alto. Quando assumi un planner che lavora da tanti anni, non dico con gli stessi fornitori, ma che è comunque conosciuto e apprezzato, la coppia – assumendo un planner – va al risparmio per tutta una serie di fornitori, come può essere il catering, la location. Il planner con il fornitore crea un rapporto di collaborazione e di lavoro diverso rispetto al singolo che si presenta.
Oltre ad essere una conduttrice ed una professionista nel destination wedding planner, la tua esperienza professionale racconta anche molti successi ottenuti da attrice. Come è nata quindi la tua passione per il wedding?
È nata nel 2012 organizzando il mio matrimonio. Anzi, nel 2011 con i primi preparativi. E organizzandolo, avevo trovato una curiosità e uno sfarfallio nella pancia tanto da capire che, oltre a fare l’attrice, quello poteva essere anche un’altra cosa che mi rendeva felice. Perché poi, non era tanto la bellezza di organizzare il mio matrimonio, ma, mi piaceva proprio guardare le cerimonie degli altri (ride, ndr). Quella sensazione mi ha fatto ragionare molto, così tanto da lasciarmi coinvolgere da questa attività imprenditoriale.
Quali sono gli studi che hai portato a termine per diventare una destination?
Mi sono formata inizialmente a Londra seguendo una serie di eventi, poi un master in Event Design, Planning & Styling. Son tornata successivamente a Roma e ho iniziato a portare in Italia coppie di amici, persone che avevo comunque conosciuto all’estero e volevano sposarsi in Italia. Un’altra gavetta si è poi strutturata sull’atto pratico, organizzando i matrimoni di amici che invece dall’Italia volevano sposarsi fuori, come la Spagna e l’Inghilterra. Nel 2015 ho aperto quella che era la mia prima società, ma in realtà lo facevo ormai da anni.
Le giovani coppie hanno ancora voglia di sposarsi?
Sì, assolutamente! Pensa che in questi ultimi mesi c’è stato un aumento di gravidanze e di proposte di fidanzamento. Sai, ci sono stati tanti matrimoni che sono stati celebrati senza festa, e le giovani coppie sono solo in attesa che si possa festeggiare come prima.
PHOTO CREDITS: Alessandro Pensini