Il Prodotto interno lordo dell’Italia crescerà al 4,5% nel 2021, parallelamente alla campagna di vaccinazione contro il Coronavirus. Se quest’ultima procederà a ritmo sempre più elevato, come sta già avvenendo, l’economia italiana ne trarrà indiretto beneficio. E il Pil rimarrà sostenuto, al 4,4%, nel 2022. I dati emergono, oggi 31 maggio, dalle Prospettive Economiche dell’Ocse presentate a Parigi. Dunque la ricchezza complessiva prodotta dal nostro Paese dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemia del 2019 nella seconda metà del 2022, afferma l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico in Europa. E precisa che i consumi riprenderanno con la progressiva revoca delle misure restrittive contro il Covid. Per l’Ocse, inoltre, gli elevati livelli di risparmio registrati attualmente caleranno gradualmente. Anche grazie a ciò riprenderanno i consumi, nettamente ridimensionati nel corso dell’annus horribilis 2020.
Il 2022, l’anno del “ritorno” del lavoro
“Nuovi posti di lavoro, soprattutto per le persone poco qualificate, donne e giovani, torneranno solo nel 2022“, precisa l’Ocse. L’organismo internazionale con sede a Parigi prevede un tasso di disoccupazione al 9,8% nel 2021 e al 9,7% nel 2022. Quanto al debito calerà, secondo l’Ocse, dal 159,6% del 2021 al 157,2% del 2022. In Italia “la pandemia è stata messa sotto controllo grazie alle misure di contenimento” adottate dal governo. Lo si legge nella scheda dedicata all’Italia delle Prospettive economiche dell’Ocse. Ma il premier Draghi e tutto l’esecutivo ricevono un “invito” che sarà facile trascurare o sottostimare.
Migliore P.a., più crescita
Bisogna puntare, dice l’Ocse, sulle riforme della Pubblica amministrazione in quanto “necessarie per sostenere una maggiore crescita”. Allargando lo sguardo più in generale, secondo le previsioni Ocse il Pil dell’Eurozona crescerà del 4,3% nel 2021 per poi aumentare ulteriormente al 4,4% nel 2022. Il Pil mondiale crescerà invece del 5,8% nel 2021 per poi rallentare al +4,4% nel 2022. Per i Paesi del G20, il dato è rispettivamente del 6,3% e del 4,7% mentre la media dei Paesi Ocse passa dal 5,3% del 2021 al 3,8% del 2022. Insomma, l’Italia dovrebbe riuscire a superare, con il suo 4,5% atteso per quest’anno, le più rosee previsioni e la stessa media europea.