Nel mare antistante Grottasanta (a Siracusa, ndr.), con l’aiuto di una maschera antigas, reperto post bellico, trasformata in subacquea, per la prima volta con una visione netta, mi cimentai nel mare verticale. Quel mare mi apparve come la policroma tavolozza di un pittore uscito fuor di senno tra pennelli e colori. E fu amore!”. Così, recitano le note biografiche sul sito web a lui dedicato, Enzo Maiorca scoprì dentro di sé la passione viscerale per le profondità del mare. Lui, siracusano doc, classe 1931, avrebbe compiuto 90 anni esatti oggi 21 giugno.

Un campione d’altri tempi

Col solstizio d’estate, nel quinto anno dalla morte, ricordiamo dunque il “signore degli abissi“. Manca Enzo Maiorca. Manca al nostro Paese avido di vittorie sportive d’altri tempi. Quelle che sapevano di riscatto per una nazione intera. Per questo l’Italia lo ha celebrato come atleta e come gentiluomo lungo tutta la sua lunga carriera di immersioni da sub e record in apnea. Nato il 21 giugno 1931 a Siracusa, a 4 anni già sapeva nuotare. Dopo gli studi classici da ragazzo aveva praticato anche la pesca subacquea. Ma durò poco. La sua cultura di rispetto per la natura e per gli essere viventi lo aveva ben presto portato a rinunciare a quel tipo di attività. Durante una battuta di pesca sottomarina colpì una cernia che lottò strenuamente per sopravvivere. Incastrata fra le rocce, Maiorca ne sentì il pulsare del cuore all’impazzata e restò sconvolto. Da quel momento il suo fucile subacqueo rimase appeso al chiodo per sempre.

La passione per le immersioni

Un bel giorno un amico medico gli mostrò un articolo in cui si parlava di un nuovo record di immersione subacquea in profondità a -41 metri. Era l’estate del 1956, Enzo aveva 25 anni, e rimase folgorato. Decise di entrare in competizione con i giganti del mare ed entrò in contatto con Duilio Marcante, famosissimo istruttore subacqueo. Grazie a lui e al mitico dottor Odaglia (i due avevano inventato il “Marcante-Odaglia”: manovra per compensare la pressione sui timpani) cominciò in grande stile l’avventura subacquea del giovane siracusano. Scendere a -45 metri in apnea è stato il suo primo record.

Oltre la soglia dei 100 metri di profondità

Le vittorie personali e le imprese straordinarie in apnea cominciarono a susseguirsi inesorabili. Fra gli anni Sessanta e il 1976 Maiorca macinò un record dopo l’altro. Giunto all’età di 45 anni decise di interrompere le immersioni. Ma dieci anno dopo, nel 1986 – aveva 55 anni – tornò “in campo” per le proprie figlie Patrizia e Rossana. Tutte e due avevano seguito la strada del padre divenendo celebri nel mondo per una serie di record mondiali d’immersione in apnea (Rossana Maiorca è morta nel 2005 a 45 anni colpita da un tumore). Così Enzo scese ancora negli abissi, la sua casa, e fece registrare nuovi record. E nel 1988 toccò i -101 metri in apnea sotto il livello del mare.