È arrivato oggi, martedì 22 giugno, il fatidico sì al Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia. Approvato a pieni voti dalla Commissione Europea, con l’annuncio del via libera dato in presenza a Roma dalla presidente Ursula von der Leyen nel pomeriggio. In occasione della sua visita in Italia, von der Leyen consegnerà al premier Mario Draghi le “pagelle” di Bruxelles sul Pnrr: una cerimonia istituzionale che però assume una valenza particolare.
I primi fondi entro luglio
In questo modo, infatti, l’Italia riceve assicurazione formale che per l’atteso pre-finanziamento del Recovery fund, pari a 25 miliardi, la strada è in discesa. I fondi arriveranno entro il mese di luglio. Si tratta della prima tranche dei 191,5 miliardi di euro complessivi del piano Next Generation Eu che spettano al nostro Paese fino al 2026. Bruxelles ha promosso a pieni voti il Pnrr italiano, con tutte “A” e soltanto una “B”, alla voce Costi. Un ottimo risultato, considerato che una B se la sono vista assegnare molti, se non quasi tutti gli altri Paesi UE.
I progetti in campo
Ma come saranno investiti i primi 25 miliardi di euro che giungeranno a disposizione del Governo? I progetti in campo sono tanti. L’Italia ripartirà fra più voci la somma di questa prima tranche. Si va dal piano per l’implementazione della rete di telecomunicazione 5G ai primi mille volontari del servizio civile digitale. Fino alla riqualificazione di vecchie opere sparse per la Penisola. Come ad esempio lo stadio Artemio Franchi di Firenze, monumento nazionale, regolarmente usato dalla Fiorentina. Per esso è già pronto il bando di concorso per l’appalto dei lavori di restauro.
Ai nastri di partenza 120 iniziative
Entro il corrente anno inoltre, cominceranno a concretizzarsi oltre un terzo dei progetti del Pnrr italiano. In pratica 120 programmi di intervento su 323 la cui realizzazione è prevista entro il 2026. Nel 2021, per ciò che riguarda l’avvio dei primi progetti del Pnrr, la voce più consistente riguarda gli incentivi al programma della Transizione 4.0 per l’industria (oltre 1,7 miliardi quest’anno). Ma i fondi saranno distribuiti anche per l’avvio di tanti cantieri, come quelli per il rilancio di Cinecittà a Roma.
Cinecittà, palcoscenico per la ripresa
Ursula von der Leyen e Mario Draghi suggelleranno il via libera al Pnrr proprio sul palcoscenico degli studios cinematografici capitolini. Accompagnato dall’ad di Cinecittà, Nicola Maccanico, il premier scorterà la presidente della Commissione Europea in un tour per teatri e set, partendo dal mitico Studio 5 che fu di Fellini. Poi toccherà all’Italia spendere bene i soldi europei. Tutti i progetti finanziati con i fondi Ue saranno costantemente monitorati. Il rispetto dei tempi sarà sacrosanto e vincolerà l’erogazione delle risorse: ogni sei mesi Bruxelles verificherà il raggiungimento di milestones e target indicati dai governi nei loro piani.