Cinema

Auguri Silvio Orlando, che oggi compie 64 anni

Da Ferie d'Agosto a The Young Pope è tra gli attori più versatili in Italia

Tra gli interpreti più apprezzati del piccolo e grande schermo italiani, Silvio Orlando occupa un posto di prestigio. Napoletano DOC, l’attore compie oggi 64 anni. Sebbene, inizialmente, sembrava volersi affermare nel mondo della musica, entrando a far parte del complesso del Centro Culturale Giovanile nel 1975, approdò ben presto alla carriera attoriale. Ha legato il suo nome a un gran numero di ruoli comici, come quello di Domenico Tagliuti nella sitcom Zanzibar o Sandro Molino in Ferie d’Agosto, diretto da Paolo Virzì. Al contempo, grazie alla sua versatilità riesce ad affermarsi come interprete drammatico. Il suo talento è difatti riconosciuto dai più importanti registi del panorama italiano, con i quali lavora da oltre trent’anni.

Silvio Orlando, dall’inizio a teatro all’affermazione al cinema grazie a Gabriele Salvatores

Nato e cresciuto a Napoli, Silvio Orlando esordisce a teatro nel 1976, dopo una breve parentesi musicale. La città partenopea, in effetti, ha un forte legame con il palcoscenico: un legame che, evidentemente, l’interprete sente di dover coltivare, intraprendendo la carriera attoriale. E proprio riguardo all’arte performativa per eccellenza, l’attore ha affermato: “Il teatro è il luogo in cui cresci, dove riesci a portare quelle domande essenziali per il tuo lavoro, cosa che al cinema non puoi fare. Il cinema è il luogo delle risposte, non delle domande“. Ciononostante, nel 1987 Silvio Orlando ha debuttato anche sul grande schermo.

L’interprete partenopeo ha legato la sua fama all’incontro con numerosi registi, tra i più importanti del panorama nostrano. Nanni Moretti, Daniele Luchetti, Paolo Virzì, Michele Placido, Carlo Mazzacurati, Pupi Avati e Gabriele Salvatores sono solo alcuni dei nomi con cui Silvio Orlando ha lavorato. E proprio a partire da quest’ultimo, infatti, l’attore deve l’avvio della sua carriera sul grande schermo. Kamikazen – Ultima notte a Milano, diretto nel 1987 da Salvatores, segna infatti il suo debutto al cinema, avviando uno straordinario percorso artistico anche in sala. Nel 1993, Orlando si trova difronte a un’ulteriore svolta: grazie alla serie televisiva Felipe ha gli occhi azzurri 2 ha infatti la possibilità di mostrare anche le sue doti drammatiche.

Riconosciuto spesso come l’interprete a cui è affidata la coscienza del film, Silvio Orlando si alterna sapientemente, negli anni successivi, tra ruoli comici e drammatici. Nel suo curriculum vanta inoltre la vittoria di due David di Donatello, il primo vinto nel 1998 come Miglior Attore Non Protagonista per Aprile (diretto da Nanni Moretti) e il secondo per come Miglior Attore Protagonista per Il caimano, dello stesso Moretti, nel 2006. Per entrambe le interpretazioni ha vinto anche due Ciak d’Oro. A questi riconoscimenti si aggiungono, inoltre, due Nastri d’Argento, conseguiti rispettivamente nel 2000 per Preferisco il rumore del mare, diretto da Mimmo Calopresti, e l’altro sempre per Il caimano

Silvio Orlando, dalla Coppa Volpi per Il papà di Giovanna a The Young Pope

A partire dalla metà degli anni 2000, Silvio Orlando ha offerto interpretazioni di grande intensità drammatica. È il caso de Il papà di Giovanna, scritto e diretto da Pupi Avati nel 2008. Il ruolo, che lo vede nei panni del padre di una giovane accusata di omicidio (interpretata da Alba Rohrwacher), ottiene grande riscontro di critica. Grazie al suo lavoro nel film, Orlando vince, in occasione della 65° Mostra del Cinema di Venezia, la Coppa Volpi e il Premio Pasinetti. In questi anni ha continuato ad alternarsi tra grande e piccolo schermo, legando il suo nome ad un altro grande progetto. Nel 2016 e, di nuovo, nel 2020 ha ricoperto il ruolo del Cardinal Voiello in The Young Pope e nel seguito The New Pope. La serie, la prima in assoluto diretta dal Premio Oscar Paolo Sorrentino, lo ha visto misurarsi al fianco di star internazionali. Tra Jude Law, John Malkovich e Diane Keaton, Silvio Orlando ha dimostrato di non avere nulla da invidiare ai suoi colleghi con un tocco che poteva essere solo suo e del regista: la napoletanità incarnata magistralmente nelle scene in cui si parla di calcio.

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Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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