È morto il regista Paolo Beldì. Scomparso all’età di 66 anni, è stato una delle personalità più importanti del piccolo schermo. Celebre per aver diretto programmi storici quali Quelli che il calcio e ben tre edizioni del Festival di Sanremo, si è spento nella sua casa di montagna a Magognino vicino a Stresa. La notizia della sua morte arriva improvvisa, dal momento che le sue condizioni di salute non destavano apprensione. Nato nel 1954, avrebbe compiuto 67 anni a giorni, il prossimo 11 luglio.

Da Fabio Fazio ad Adriano Celentano: Paolo Beldì è stato tra le figure più importanti del piccolo schermo

La notizia della sua scomparsa arriva a pochi giorni di distanza da quella di un altro grande nome, Arnaldo Delehaye. Così come il regista partenopeo, anche Paolo Beldì è venuto a mancare improvvisamente. Ad allertare tutti è stata una sua amica che, insieme ad altre persone, attendeva lo storico volto del piccolo schermo presso il circolo di Levo, la sera del 2 luglio. Gli amici lo aspettavano per vedere insieme la partita Italia-Belgio, tuttavia Beldì non si è presentato e la sua assenza ha insospettito i presenti fin da subito. I sospetti hanno poi lasciato spazio all’amara verità: il regista si è spento nella sua abitazione.

Trent’anni di carriera dietro la macchina da presa, Paolo Beldì ha firmato la regia di alcuni tra i progetti più famosi del piccolo schermo. Dopo gli esordi come comico nelle radio locali di Novara, sua città natale, si avvicinò alla regia collaborando con Beppe Recchia. Grazie a lui, diresse programmi condotti da personaggi del calibro di Enzo Tortora e Walter Chiari. Gli anni 80 rappresentarono, per Beldì, il passaggio alla neonata Fininvest mentre, a partire dal decennio successivo, passò in Rai. Qui inaugurò la sua collaborazione con Fabio Fazio, che diresse insieme a Sandro Paternostro, in Diritto di replica. Tornò a lavorare con Fazio anche nei due Festival di Sanremo da lui condotti e, al contempo, lavorò anche con Adriano Celentano. Paolo Beldì diresse il grande nome della musica italiana Francamente me ne infischio (1999) Rockpolitic (2005) e La situazione di mia sorella non è buona (2007).