L’Italia di Roberto Mancini è Campione d’Europa. Ancora un 11 luglio che profuma d’azzurro dopo quella notte magica del 1982. 39 anni dopo è ancora il giorno dell’Italia, del nostro calcio che trionfa!
#It’scomingRome per correggere gli inglesi che in questi giorni hanno tanto insistito sul trofeo che tornava nella patria del calcio. Domani sarà a Roma con la Nazionale, accompagnata da Matteo Berrettini, che è corso a tifare per loro ed è sceso a festeggiare sul campo con gli Azzurri. Saranno ricevuti domani pomeriggio al Quirinale dal nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente alla partita sugli spalti a Wembley come mostra l’account ufficiale della Presidenza. E poi saranno a Palazzo Chigi dal Premier Draghi.
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— Quirinale (@Quirinale) July 11, 2021
Le parole degli Azzurri
E’ un ct emozionato e felice che racconta per primo con la medaglia al collo la forza di questo fantastico gruppo: “I ragazzi sono stati straordinari non ho parole per loro, sono stati un gruppo meraviglioso. Tutte le partite dell’Europeo sono state difficili, questa per come si era messa era diventata difficilissima, poi l’abbiamo dominata e ai rigori ci vuole anche un po’ di fortuna”.
Il mister chiude un conto aperto dalla Sampdoria il 20 maggio del 1992 proprio a Wembley. Quel giorno c’erano anche Vialli, Lombardi. Pedine centrali del suo staff che quasi trent’anni dopo hanno avuto una piccola rivincita con questo luogo centrale per il calcio continentale.
La gioia è esplosa in campo ed è arrivata in ogni angolo del nostro Paese: una catarsi dopo 18 mesi di sofferenza dovuti alla pandemia. I giocatori sono incontenibili, dai giovani ai più esperti. Ed è Bonucci ad arrivare per primo ai microfoni: “La notte più bella della mia carriera” e come se fossero ancora in campo accorre in copertura Chiellini, si autodefiniscono i “vecchietti” di questo gruppo fatto di leggende. La conferma arriva anche dall’UEFA che premia Donnarumma come miglior giocatore del torneo: come dargli torto, i rigori parati parlano da soli.
La lotteria dei rigori parla italiano
Rigore n.1: Berardi e Kane realizzano; 1-1
Rigore n.2: Belotti sbaglia, Mcguire spiazza Donnarumma; 1-2
Rigore n.3: Bonucci non tradisce, Rashford colpisce il palo; 2 – 2
Rigore n.4: Bernardeschi segna, Sancho ipnotizzato da Donnarumma; 3 – 2
Rigore n.5: Jorginho fallisce colpendo il palo, Bukayo Saka fermato ancora da Donnarumma. 3 -2
L’ITALIA E’ CAMPIONE D’EUROPA
Il racconto della partita fino ai supplementari
Wembley è una bolgia che ospita probabilmente più dei 60 mila tifosi inglesi annunciati, a sostegno dei padroni di casa che non vincono un trofeo da 55 anni. Gli azzurri vogliono il bis di una coppa conquistata un’unica volta nel lontano ’68. Sono in 7 mila gli italiani sugli spalti guidati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
I tempi regolamentari terminano 1 a 1 con gol a freddo al 2′ di Luke Shaw e pareggio di Leonardo Bonucci al 67′. E’ Roberto Mancini a cambiare la partita la prima volta al 53′ con i primi due cambi: fuori Barella e Immobile, dentro Cristante e Berardi. Mossa azzeccata che supera le difficoltà degli Azzurri soprattutto a contenere gli esterni. E in effetti il pareggio del difensore azzurro arriva dopo 10 minuti di pressing in cui il volto dell’Italia è cambiato. La nostra Nazionale si fa più pericolosa, ma non concretizza. Si infortuna Chiesa, ma gli Azzurri reggono. Il risultato resta bloccato e si va ai supplementari: più Italia nel primo, più Inghilterra nel secondo, ma non si sblocca e si va ai rigori.